Omicidio Serena Mollicone, atto finale. Domani, venerdì 15 luglio, i giudici della Corte d’Assise di Cassino saranno chiamati a pronunciare la sentenza.
Ci sono voluti sedici mesi di processo, cinquantadue udienze e circa 150 testimoni, per tentare di venire a capo del delitto. Era il primo giugno del 2001 quando di Serena si persero le tracce, salvo poi essere rtrovata due giorni dopo nel boschetto di Fontecupa ad Antitrella. Aveva le mani e i piedi legati. E un sacchetto di plastica in testa.
Al termine della requisitoria i Pm Maria Beatrice Siravo e Maria Carmen Fusco hanno chiesto 30 anni per l’ex maresciallo Franco Mottola, 21 anni per la moglie Anna Maria, 24 anni per il figlio Marco; 15 anni per Vincenzo Quatrale e 4 per Francesco Suprano, entrambi carabinieri. Nella requisitoria finale, la pubblica accusa ha ricostruito attimo dopo attimo gli ultimi momenti di vita della giovane, partendo da quella porta della caserma utilizzata come arma. Serena sarebbe stata scaraventata contro l’anta della porta della caserma di Arce da Marco Mottola. Ma per i legali della difesa, però, mancano le prove per condannare gli imputati.
Arrivata anche la richiesta di risarcimento danni da 5 milioni di euro. E’ stata avanzata dall’avvocato Dario De Santis in memoria di Guglielmo Mollicone, padre di Serena.