Omicidio Thomas Bricca, il procuratore contro la stampa. E noi contro il bavaglio all’informazione

Nel rispetto della criticata legge Cartabia, la magistratura sceglie il silenzio. Ma l'opinione pubblica ha diritto ad essere informata

Il Procuratore della Repubblica, Antonio Guerriero, interviene con una nota indirizzata alla stampa criticando l’operato degli organi di informazione, in merito al lavoro svolto dagli stessi sull’omicidio di Thomas Bricca. Nella missiva evidenzia come gli inquirenti abbiano agito in maniera celere nella ricerca della verità. Eppure, non ce ne voglia l’alto magistrato, il giorno in cui si recò ad Alatri, subito dopo l’agguato, fu lui stesso ad infuriarsi con chi aveva permesso di camminare liberamente sul luogo dove era avvenuto il delitto. Tanto che invitò gli uomini dell’Arma a ripristinare le strisce di cellophane per delimitare la zona. Lo fece proprio sotto gli occhi dei cronisti di tutta Italia. Relativamente ad altre omissioni, nel caso ce ne fossero, siamo convinti che al termine di questa maledetta storia, che al momento vede come vittima un 19enne finito senza nessuna colpa sotto terra, sarà la stessa Procura ad assumere provvedimenti.

Pubblichiamo interamente la missiva ma un passaggio è doveroso farlo e riguarda la mancata trasmissione delle minime informazioni utili alla stampa per lavorare. Nessuna notizia, infatti, è stata mai fornita dall’ottavo piano del tribunale di Frosinone. E quindi, nessuna collaborazione c’è mai stata sino ad oggi con gli organi deputati a riferire all’opinione pubblica. Capiamo bene che non è certo colpa del dottor Antonio Guerriero se in questo Paese è entrata in vigore una legge, la Cartabia, che non fa altro che mettere il bavaglio al nostro mestiere. Che rende davvero difficilissimo il lavoro di chi scrive di nera o giudiziaria. Eppure c’è chi, come il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in più occasioni ha ribadito che “continuerà a parlare con la stampa e a spiegare all’opinione pubblica che ha diritto di sapere”. E non è certo il solo. Altri, invece, hanno fatto scelte diverse.

Noi, anche se non le comprendiamo, le rispettiamo. Ma stesso rispetto servirebbe nei confronti dei nostri lettori, che hanno il sacrosanto diritto di essere informati. E non solamente in relazione ai casi di omicidio. Sarebbe, infatti, giusto che le forze di polizia, anche loro ormai ‘imbavagliate’ a mala voglia, avessero la libertà di rendere noti i nomi degli arrestati per qualsiasi tipo di reato. E invece no. Ormai, per via del cosiddetto principio secondo il quale tutti si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, l’oblio garantisce su coloro che si macchiano anche di crimini orrendi.

Un ultimo passaggio lo riserviamo ai citati ‘attacchi agli avvocati’ dei quali si parla nella nota. A muoverli sono stati, in maniera ignota, i cittadini di Alatri. Lo hanno fatto attraverso un volantino. La stampa non ha fatto altro che riportare l’accaduto, compresa la nota dell’ordine del Foro di Frosinone a sostegno dei legali dell’unico indagato.

La nota integrale del procuratore

“Al fine di poter espletare le indagini relative all’omicidio di Thomas Bricca in un clima di rispetto nei confronti dei familiari di quest’ultimo, delle forze dell’ordine e della magistratura che stanno sviluppando gli accertamenti su tale tragedia è stato emesso comunicato stampa il 02 febbraio 2023 in cui si rappresentava che la Procura della Repubblica di Frosinone avrebbe tenuto una linea di rigoroso riserbo su tale vicenda e non avrebbe rilasciato alcun tipo di dichiarazione. Con rammarico si deve segnalare come tale invito sia stato disatteso in quanto sono emersi sui mezzi d’informazione ingiustificati attacchi prima nei confronti di un avvocato a cui si esprime la nostra solidarietà e poi anche verso la Procura della Repubblica di Frosinone. Incredibilmente si afferma che i magistrati della Procura di Frosinone non avrebbero effettuato nell’immediatezza accertamenti che avrebbero consentito l’individuazione dei responsabili dell’omicidio di Thomas Bricca. Tali gravi affermazioni, oltre che non essere provate, contrastano completamente con la realtà dei fatti e sono smentite da una serie di elementi incontrovertibili che non è possibile rivelare essendo le indagini coperte da segreto istruttorio, ma che si potranno verificare quando le stesse saranno rese pubbliche.

Non è tollerabile che attraverso affermazioni false si crei un clima avvelenato che di fatto rende più difficile l’accertamento della verità e si mini così la credibilità delle istituzioni preposte all’accertamento dei fatti, che invece stanno dispiegando ogni iniziativa per individuare i responsabili. E’ bene ribadire che la Procura di Frosinone intende procedere nel rispetto di tutte le garanzie processuali imposte dalla legge che richiedono una rigorosa ricostruzione dei fatti, nonché fondati e precisi elementi di prova. Quando sarà possibile esaminare gli atti si potrà constatare l’enorme diuturno impegno dei magistrati e delle forze dell’ordine per effettuare rapidamente ogni accertamento possibile su questo omicidio. Siamo fiduciosi che i Sig.ri Giornalisti, con cui si è avuto sempre un proficuo rapporto di fiducia, sapranno ricondurre la cronaca dei fatti al rispetto della verità, invitando anche i cittadini a collaborare concretamente con la giustizia, anche con la loro testimonianza. Frosinone 01 marzo 2023″. – Il Procuratore della Repubblica Antonio Guerriero.

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