Si è tenuta ieri, 12 dicembre, davanti alla Corte d’Assise di Cassino (presidente Lucio Aschettino, giudice a latere Falchi DeLitala) una nuova e lunga udienza del processo a carico di Luca Agostino, imputato per la morte di Armando Tortolani, avvenuta il 19 maggio 2024. L’accusa contestata è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati cinque testimoni indicati dalle parti civili, rappresentate dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Michelangelo e Alessandro Montesano Cancellara.
Particolarmente rilevanti le deposizioni di due vicini di casa della vittima, che hanno ricostruito i momenti concitati culminati nell’accoltellamento. Entrambi hanno riferito di aver visto, in una prima fase, Armando Tortolani a terra mentre tentava di difendersi dai colpi sferrati a mani nude dall’imputato, che si trovava a cavalcioni sopra di lui.
Uno dei testimoni ha poi raccontato che, dopo essere riuscito a separare i due, Luca Agostino si sarebbe allontanato per prendere un coltello dall’auto, tornando poi indietro verso Tortolani e colpendolo più volte, anche con la mano che impugnava l’arma. Il testimone ha precisato di non essere riuscito a individuare con esattezza il momento in cui sarebbe stato inferto il colpo letale, a causa dello shock e della confusione, ma ha descritto le condizioni della vittima subito dopo l’aggressione: diverse ferite, in particolare al collo, al petto e alla testa, e gravi difficoltà nel parlare.
È seguita la richiesta di chiamare l’ambulanza, l’arrivo dei soccorsi e il successivo trasporto d’urgenza verso l’ospedale, rivelatosi purtroppo inutile.
Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche lo zio dell’imputato, che ha confermato quanto già dichiarato ai Carabinieri durante le indagini preliminari. L’uomo ha riferito che Luca Agostino, subito dopo i fatti, gli avrebbe detto che la discussione era nata dal fatto che “la gente non gli portava rispetto e che doveva imparare”.
Ha deposto inoltre la cognata dell’imputato, che ha ricostruito i rapporti tra le parti e l’incontro avvenuto la sera precedente all’omicidio tra la coppia Tortolani e alcuni familiari dell’imputato in un locale del paese. La Corte ha infine acquisito le dichiarazioni rese in precedenza ai Carabinieri di Atina dal suocero e dal cognato della vittima.
La prossima udienza è fissata per il 16 gennaio 2026, quando verranno ascoltati i testimoni e il consulente medico della difesa, rappresentata dagli avvocati Gallinaro e Di Bona. Altre parti civili sono assistite dagli avvocati Marcello Panzini e Carmine Cervi.