È drammatico il bilancio delle ultime 48 ore in Pakistan, dove violente piogge monsoniche hanno provocato la morte di almeno 48 persone e il ferimento di oltre sessanta. Tra le vittime si contano numerosi bambini, travolti dalle inondazioni e dal crollo di abitazioni provocato dal maltempo. Lo riportano i media nazionali ed esteri.
La provincia più colpita è quella nord-occidentale del Khyber Pakhtunkhwa (Kè), dove si registrano 19 vittime e sei feriti. A destare particolare commozione è il caso di dieci membri di una stessa famiglia di turisti, annegati nel fiume Swat dopo essere stati sorpresi da un’improvvisa piena mentre si trovavano nei pressi della riva.
Le autorità locali stanno lavorando senza sosta per fronteggiare l’emergenza. Squadre di soccorso sono state mobilitate nelle aree più colpite, mentre il governo ha avviato operazioni di evacuazione e distribuzione di aiuti alle famiglie sfollate.
Le piogge monsoniche, che colpiscono regolarmente il subcontinente asiatico tra giugno e settembre, stanno assumendo connotazioni sempre più violente e imprevedibili, aggravate anche dagli effetti del cambiamento climatico.