Pellet contraffatto, oltre 5mila tonnellate sequestrate: chiesto il risarcimento dei consumatori

Un’azione per richiedere il rimborso ed il risarcimento dei consumatori danneggiati. Questa l’iniziativa promossa dall’associazione Codici

Un’azione per richiedere il rimborso ed il risarcimento dei consumatori danneggiati. Questa l’iniziativa promossa dall’associazione Codici sulla scia dell’intervento eseguito nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 5mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode. Un’operazione che ha interessato l’intero territorio nazionale, con la denuncia di 52 titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore, ed il sequestro di 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale e di oltre 1 milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale.

“Gli acquisti di pellet, purtroppo, riservano spesso delle brutte sorprese – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e questa vicenda, per la quale rivolgiamo un plauso alla Guardia di Finanza per la brillante operazione a tutela della sicurezza dei consumatori e dell’ambiente oltre che degli operatori che rispettano le regole, ne è l’ennesima dimostrazione. In questo caso il nodo è la qualità del materiale, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico-fisiche non rispondenti al vero, ma spesso il problema riguarda la procedura di acquisto. Il nostro consiglio è quello di fare attenzione. È bene controllare l’affidabilità del venditore e non fidarsi di offerte clamorose. Stiamo seguendo diversi casi in cui la società venditrice in realtà non esisteva, incassava i soldi dei clienti e poi spariva nel nulla. È un settore delicato, su cui è doveroso tenere alta la guardia”.

I consumatori che hanno acquistato il pellet sequestrato dalla Guardia di Finanza possono segnalarlo all’associazione Codici per richiederne l’assistenza legale, telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

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