Piano della qualità dell’aria, Unindustria annuncia ricorso al Tar

La decisione è stata resa nota da Miriam Diurni, presidente dell’associazione datoriale, nel corso della conferenza stampa di fine anno

Il piano della qualità dell’aria finisce al Tar. A presentare ricorso sarà Unindustria. La decisione è stata resa nota da Miriam Diurni, presidente dell’associazione datoriale, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno.

“Circa 20 aziende – ha affermato – hanno manifestato la volontà di avanzare ricorso. Non perché non si vuole un piano di risanamento, ma in virtù del fatto che, così come è scritto, lascia troppa discrezionalità al decisore. Di fatto  – ha evidenziato – non consente alle aziende di presentare piani ben definiti. Una cosa che la nostra provincia non si può permettere”. Facendo, quindi, notare il momento piuttosto delicato in cui si trovano le imprese del Frusinate, a causa della crisi energetica. “Noi siamo ottimisti per natura – ha proseguito la presidente Diurni – e continuiamo ad esserlo. Anche se questa volta in maniera moderata. Nel piano della qualità dell’aria, però, ci sono alcuni punti che rendono molto difficile proseguire l’attività industriale su questo territorio. Il rischio che si corre – ha avvertito –  è quello di andare a morire”. 

Un passaggio importante lo ha riservato al Sin Valle del Sacco, ribadendo il concetto, più volte espresso da Unindustria, che “Occorre procedere con la riperimetrazione dello stesso. Ci aspettiamo che le istituzioni e la classe politica – ha chiosato – ci aiutino in tale senso”.  

Un augurio particolare lo ha riservato a Luca Di Stefano. “Si tratta di un presidente giovane e, quindi, potrebbe assumere questo incarico con grande slancio. Già dall’inizio del nuovo anno – ha annunciato – mi confronterò con lui, come ho sempre fatto con Antonio Pompeo, proprio per sottoporgli il punto di vista degli imprenditori sulle problematiche del territorio. A cominciare – ha rimarcato – dai grossi ritardi nel rilascio delle autorizzazioni ambientali”.

Infine grandi aspettative dal Consorzio Industriale del Lazio. “Lo sviluppo non può più essere visto in maniera territoriale. Quel che occorre – ha sottolineato – è una cabina di regia che, anche rispettando le singole peculiarità,  porti avanti un programma di sviluppo di carattere regionale. Questo – ha concluso – è il compito del Consorzio Unico. Un progetto in cui crediamo fermamente”.    

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