Piano di sviluppo rurale, Rocca: “Troppe occasioni perse”

Regionali - Il candidato del centrodestra alla presidenza chiederà un incontro con i vertici della Coldiretti per analizzare la questione

Iniziano a prendere forma i temi della campagna elettorale di Francesco Rocca, candidato del centrodestra alle prossime regionali del Lazio. Al centro dello scontro con l’attuale esecutivo finisce il piano di sviluppo rurale. Un argomento piuttosto caldo e sul quale si sono registrate diverse prese di posizione. A cominciare da quelle della Coldiretti.

A puntare l’indice contro l’assessore al ramo, Enrica Onorati, è stato David Granieri, presidente regionale dell’associazione di categoria, il quale ha sottolineato che “le misure riproposte ricalcano quelle del vecchio Programma di sviluppo rurale (Psr), con tutti gli elementi di fragilità che in questi anni si sono dimostrate totalmente inefficaci, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche e la burocrazia”.

“L’attuale assessorato regionale all’agricoltura – evidenzia Rocca – ha perso l’ennesima grande occasione. Giunge da molte parti – compresa Coldiretti Lazio alla quale chiedo un incontro diretto in tempi stretti – il disappunto per le modalità, i criteri di selezione, il mancato coinvolgimento delle parti interessate e i tempi di pubblicazione dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale. L’applicazione del nuovo PSR avrebbe dovuto superare le vecchie logiche, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche e la farraginosa burocrazia”.

“È fondamentale – prosegue – impostare nuovi criteri di semplificazione ed equità”. Bisogna poi aprire tavoli di reale confronto che siano efficaci. Godiamo di un territorio ricco di preziose risorse che vanno valorizzate. Dobbiamo realmente accompagnare il sistema imprenditoriale con investimenti produttivi agricoli adeguati e criteri selettivi trasparenti e collettivi”.

Basta con l’agevolare i ‘soliti pochi’, ci vogliono strategie e interventi a sostegno di tutti gli operatori del settore. Questo nuovo Programma di Sviluppo Rurale rischia, dunque, di non essere funzionale per le aziende, una situazione che porta spesso a un delittuoso spreco dei fondi messi a disposizione dall’Europa. Una grave occasione persa. Una dinamica che non deve più ripetersi. Il mio impegno – conclude – è quello di far tornare l’agricoltura protagonista delle politiche regionali ripartendo da un costruttivo e sereno dialogo con tutte le parti coinvolte”.

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