Piano Regionale per la non Autosufficienza, Savo: “Al centro le persone con disabilità e le loro famiglie”

La presidente di Commissione Savo ha spiegato gli obiettivi di questo strumento e sottolineato la valenza sanitaria e sociale del Piano

Illustrato nella mattina di venerdì 10, nel corso della VII Commissione Sanità, Politiche Sociali, Integrazione Sociosanitaria e Welfare, che si è svolta nella Sala degli Etruschi presso la sede del Consiglio regionale del Lazio, il Piano Regionale per la non autosufficienza e politiche sociali, alla presenza dell’assessore regionale ai Servizi Sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona, Massimiliano Maselli.

La presidente di Commissione, Alessia Savo, ha spiegato gli obiettivi di questo strumento e sottolineato la valenza sanitaria e sociale del Piano.

“Azioni di sostegno alle famiglie, strumenti concreti e risorse per oltre 180 milioni di euro per un piano regionale che metta al centro le persone non autosufficienti e con grave disabilità, favorendone la permanenza nel loro ambiente domestico oltre che nel contesto sociale, ambientale e relazionale. Di questo abbiamo parlato oggi in Commissione Sanità con l’assessore ai Servizi Sociali e Disabilità, Massimiliano Maselli, puntando l’attenzione soprattutto sull’efficacia di un percorso concreto e puntuale che in tre anni (2022-2024) possa giungere alla compiuta integrazione tra il comparto sanitario e quello sociale. Perché solo lavorando insieme si può creare una rete di risposte complesse e diversificate che portino a una seria integrazione socio-sanitaria.

Tra gli strumenti individuati – ha proseguito la Savo – figurano il rafforzamento dei Punti Unici di Accesso ai Servizi Sociali e sociosanitari (PUA), la sperimentazione di PUA mobili per rispondere alle esigenze di quei contesti territoriali con una dispersione di popolazione, piccoli comuni o frazioni e l’implementazione e promozione di Agenzie per la vita indipendente. Tra le novità introdotte per i prossimi tre anni è stato previsto che per una effettiva integrazione sociosanitaria sia presente l’assistente sociale dei comuni afferenti al relativo ambito territoriale, che abbia un inquadramento contrattuale che permetta eventuali autorizzazioni di spesa.

Una qualità di vita migliore per i disabili, l’incentivazione di una vita indipendente, un invecchiamento attivo per gli anziani: sono tutte azioni imprescindibili per un territorio che si dica inclusivo e pienamente rispondente ai bisogni della popolazione nel suo complesso. Ed è questa la Regione che noi siamo!”.

Tutte le linee del Piano Regionale sono state raccordate alle norme nazionali al Piano nazionale per la non autosufficienza, con la legge quadro sulla disabilità e con quella sul Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti (legge 33/2023).

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