Quattro anni fa, il 6 settembre 2020, moriva Willy Monteiro Duarte, un giovane ragazzo, un figlio, un fratello, un amico. La città di Paliano lo ricorda in questo quarto anniversario ancora con tanto dolore e angoscia perché quella tragica notte non è poi così lontana nella mente di ciascuno di noi. – Ricordano dall’Amministrazione comunale – Abbiamo cercato di conservare anche per i posteri il ricordo di Willy con la statua a lui dedicata nel parco omonimo e con il restauro del murale di Ozmo, cosicché anche chi non lo ha conosciuto potrà fare proprio il suo modello di vita genuino, autentico, spontaneo. Oggi, nel giorno della sua scomparsa, verrà celebrata una Santa Messa di suffragio alle ore 18,00 nella chiesa di S. Anna. Manterremo sempre vivo il ricordo di Willy e soprattutto l’esempio che ci ha lasciato, coltivando anno dopo anno la sua memoria e il suo altruismo, affinché si possa continuare a dare un senso alla sua tragica scomparsa”.
Un ricordo sempre vivo
Era il 6 settembre del 2020, esattamente una domenica di quattro anni fa, quando la provincia di Frosinone fu scossa dalla drammatica notizia. Un giovane di 21 anni era stato ucciso. Massacrato a calci e pugni nei giardinetti di Largo Oberdan, a pochi metri dai locali della movida di Colleferro. Quel ragazzo si chiamava Willy Monteiro Duarte. Il suo volto di ragazzino, il suo sorriso dolce, i suoi occhi buoni, in poche ore finirono sulla stampa di tutta Italia. Una delle peggiori pagine di cronaca nera del Paese e della nostra provincia.
Era intervenuto per difendere un amico preso di mira dal branco, senza esitare. Come ricostruito dalle indagini, in quattro si erano scagliati contro di lui. Una feroce aggressione durata pochi minuti. Decine di colpi, fino a quello fatale. Willy era rimasto a terra esanime. Mentre i quattro ragazzi di Artena fuggivano, gli amici del giovane cuoco di Paliano allertavano i soccorsi. Poi la corsa disperata in ospedale ma ogni tentativo di strapparlo alla morte si era rivelato vano.
Nel frattempo mamma Lucia, papà Armando e la sorella Milena avevano ricevuto la chiamata che nessun familiare dovrebbe mai ricevere. Aspettavano il loro Willy a casa. Aspettavano di vederlo tornare dopo un sabato sera trascorso con gli amici. Nessuno avrebbe mai potuto sapere che quello sarebbe stato l’ultimo sabato sera di Willy. Di un ragazzo, poco più che ventenne, al quale è stato negato per sempre il diritto di vivere la vita che aveva davanti.
Il brutale omicidio
I presunti assassini sono ormai noti. Le loro facce e i loro nomi sono finiti sulle prime pagine dei giornali, nei programmi Tv, sui social, alla gogna. Il ritratto dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, di Francesco Belleggia e di Mario Pincarelli, con i loro volti spavaldi, i corpi in mostra, l’ostentazione, la droga, le risse è l’antitesi di quello della vittima. Di Willy, il ragazzo dagli occhi buoni e pieni di vita. Dal sorriso dolce. Dai modi gentili. Oggi è il giorno del ricordo, più vivo che mai.