Serie B – Allo “Stirpe” il Frosinone conferma di avere qualcosa in più. Il 2-1 inflitto allo Spezia non è soltanto una vittoria pesante, ma l’ennesima dimostrazione di stabilità, consapevolezza e crescita di una squadra che continua a guardare tutti dall’alto. Con questi tre punti, i giallazzurri hanno la certezza matematica di chiudere l’anno solare in vetta alla classifica, indipendentemente da quanto accadrà nella prossima trasferta di Empoli.
Il successo contro i liguri arriva al termine di una gara gestita con l’atteggiamento della grande squadra. Il Frosinone colpisce nei momenti giusti, controlla i ritmi e concede pochissimo, mostrando quella maturità che spesso fa la differenza nei campionati equilibrati. Anche nell’ipotesi più negativa, una sconfitta al “Castellani”, la formazione di Alvini resterebbe comunque in cima, al massimo affiancata dal Monza: un dato che racconta meglio di qualsiasi parola il dominio esercitato fin qui.
La solidità difensiva è stata uno dei pilastri della vittoria. Davanti a un Palmisani poco impegnato per larghi tratti, la retroguardia ha risposto con attenzione e ordine, guidata da un Cittadini autorevole e sempre puntuale nelle chiusure. Sulle corsie laterali non sono mancati equilibrio e continuità, mentre Monterisi si è fatto trovare pronto anche in fase offensiva, risultando decisivo nell’azione che ha sbloccato il match.
A centrocampo il Frosinone ha dettato legge. Calò ha illuminato il gioco con qualità e visione, firmando le giocate che hanno indirizzato la partita: prima su calcio d’angolo, poi con l’assist che ha portato al raddoppio. Attorno a lui, il lavoro oscuro ma fondamentale dei compagni ha garantito copertura e intensità, consentendo alla squadra di mantenere sempre il controllo.
Davanti, il talento ha fatto la differenza. Ghedjemis è stato una spina nel fianco costante per la difesa spezzina, coronando la sua prestazione con il gol del 2-0 e una serie di accelerazioni che hanno mandato in difficoltà gli avversari. Kvernadze ha contribuito con la stessa energia e imprevedibilità, mentre il reparto offensivo nel complesso ha saputo sacrificarsi e muoversi con intelligenza.
Nel finale lo Spezia ha provato a riaprire la gara, ma il Frosinone ha saputo reggere l’urto senza perdere lucidità, portando a casa una vittoria che pesa tantissimo, non solo per la classifica ma anche per il morale.
Dodici mesi fa lo scenario era ben diverso: incertezze, sofferenza e un futuro tutto da decifrare. Oggi, invece, il Frosinone è una realtà solida e ambiziosa. Merito di una società che ha lavorato con criterio, di un gruppo compatto e di un allenatore che ha saputo dare identità e fiducia alla squadra. Quello che a inizio stagione sembrava un buon progetto, ora ha i contorni sempre più chiari di un autentico capolavoro.