Rottamazione Quinquies 2026, il comma che può salvare milioni di famiglie dai pignoramenti

Sospensioni immediate e stop agli atti esecutivi: cosa prevede davvero la norma più attesa della manovra, tutti i dettagli

Quando si parla di cartelle esattoriali, chi è indebitato di solito vuole risposte a queste domande: come fermare un pignoramento, come evitare di perdere la casa, l’auto. Dentro la bozza di Rottamazione Quinquies 2026, inserita nell’art. 23 del Disegno di Legge di Bilancio, c’è un passaggio che va esattamente al cuore di queste preoccupazioni: il comma 10.

Questo comma si concentra su un profilo decisivo: quali effetti si sospendono dal giorno di presentazione della domanda. Prima di entrare nel dettaglio è necessario fissare un punto fermo, per evitare equivoci: il testo di cui parliamo, attualmente (novembre 2025) è una bozza, non una legge in vigore. Può essere modificato, corretto, integrato, fino all’eventuale approvazione definitiva, quindi, non produce alcun effetto concreto sui rapporti tra contribuenti e Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Detto questo, vale la pena analizzare questo comma 10, perché – se venisse confermato – inciderebbe su aspetti molto sensibili della vita delle famiglie e delle imprese indebitate. Il primo elemento indicato dal comma 10 è la sospensione dei termini di prescrizione e di decadenza a partire dalla data di presentazione della domanda di Rottamazione Quinquies. La prescrizione è, in estrema sintesi, il periodo di tempo entro cui lo Stato o un ente pubblico può far valere un credito. Se in quel periodo non vengono compiuti atti idonei a interrompere la prescrizione, il diritto di riscuotere si estingue.

La decadenza, invece, riguarda il termine entro cui l’ente deve compiere uno specifico atto (per esempio, la notifica di una cartella esattoriale). Se quel termine viene superato, l’ente perde il potere di compiere quell’atto nei confronti del contribuente. Il comma 10, nella bozza, stabilisce che entrambi questi termini – prescrizione e decadenza – si arrestano dalla data di presentazione della domanda di accesso alla Rottamazione Quinquies e restano sospesi per tutta la durata della procedura. Attenzione però, prima di aderire alla rottamazione quinquies, bisogna SEMPRE fare una verifica professionale perchè potrebbero esserci delle cartelle già prescritte e si rischierebbe di pagare debiti che la legge considera già estinti e quindi non più dovuti.

La bozza prevede poi la sospensione delle rateizzazioni in corso. Dal giorno della domanda il contribuente non è più obbligato a pagare le rate del piano ordinario, una misura che evita la decadenza per chi attende l’esito della Quinquies. Per chi vive già con un debito dilazionato questa sospensione rappresenta un sollievo concreto, perché elimina il rischio di pagare due percorsi paralleli o di perdere i benefici ottenuti negli anni precedenti.

La sospensione si applica solo alle rateizzazioni effettivamente coinvolte nella domanda e solo dal momento della presentazione secondo le modalità che saranno poi definite dai provvedimenti attuativi. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda lo stop all’iscrizione di nuovi fermi amministrativi sui veicoli del contribuente. La norma opera solo per il futuro: i fermi già iscritti rimangono attivi. Tuttavia, impedire l’iscrizione di nuovi fermi può evitare un aggravamento della situazione patrimoniale del contribuente durante la fase di adesione. Per molte famiglie significa continuare a usare l’unico mezzo a disposizione per lavorare, portare i figli a scuola o assistere persone fragili

Lo stesso vale per lo stop a nuove ipoteche. La bozza prevede che, dopo la domanda, non possano essere iscritte nuove ipoteche sugli immobili del contribuente. Le ipoteche esistenti, invece, restano. Per molte famiglie è un sollievo enorme: chi ha debiti sopra i 20.000 euro vive spesso nel timore quotidiano di una imminente iscrizione ipotecaria sulla casa da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Il comma 10 introduce anche il blocco dell’avvio di nuovi pignoramenti. Non possono essere avviati pignoramenti dello stipendio, del conto corrente o degli immobili dal giorno della domanda. È un freno immediato alle azioni più invasive, il tempo necessario per ricostruire la propria posizione debitoria senza pressioni improvvise. La sospensione riguarda anche le procedure esecutive già in corso, salvo un’unica eccezione: se il primo incanto di un’asta immobiliare si è già svolto con esito positivo, l’esecuzione non può essere bloccata. In quel caso il bene è già considerato venduto e la procedura non può essere arrestata.

Questo comma 10 concentra, dunque, misure che rispondono alle domande più urgenti dei cittadini. Blocca fermi, ipoteche, pignoramenti e perfino il decorso dei termini, riducendo l’ansia di chi vive una situazione economica fragile. È una norma che parla direttamente alla quotidianità delle famiglie italiane e che può influire sulle scelte di consumo, sulla fiducia economica e sulla stabilità dei bilanci domestici. Se confermato, rappresenterà una delle tutele più immediate della Rottamazione Quinquies. È però una bozza e potrà cambiare durante l’iter parlamentare. Consumerismo seguirà ogni aggiornamento con attenzione alle ricadute concrete per i cittadini. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –

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