“Già qualche giorno fa avevo lanciato l’allarme sulla discarica di Roccasecca e sull’ipotetica acquisizione del sito da parte della SAF di Colfelice. E siccome la SAF è di proprietà dei 91 Comuni della Provincia di Frosinone, avevo sottolineato come un’operazione di questo calibro, prima di ogni ipotetica trattativa, doveva preventivamente interessare proprio i sindaci, soci e proprietari della società, chiamati a decidere prima di tutto se ritengono opportuna la riapertura di quella discarica”. – Così in una nota il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, interviene sulla questione legata alla discarica ed all’ipotesi di acquisizione della stessa da parte della SAF. Una vicenda strettamente connessa con quella del rinnovo della governance della società.
Proprio nella giornata di oggi è in programma, in prima convocazione, la seduta del Consiglio di amministrazione della stessa Saf per il rinnovo delle cariche sociali. Nel corso della riunione, che si svolgerà a Colfelice, presso la sede legale della Società Ambiente Frosinone, andrà approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022. Poi si passerà al rinnovo delle cariche sociali: “componenti organo amministrativo e nomina presidente; componenti collegio sindacale e nomina presidente; affidamento funzioni di revisione legale e nomina soggetto incaricato”. 92 i votanti, tutti i sindaci e Presidente della Provincia. Se nella seduta di oggi non dovesse essere raggiunto il numero legale, la seconda convocazione è per il 13 luglio prossimo. Una partita che si gioca tutta sul piano politico.
E il sindaco Sacco prosegue: “Ora, a parte che investire denaro su una discarica nel 2023 è come acquistare una macchina a carbone mentre gli altri viaggiano con l’elettrico, c’è tutto il tema della sostenibilità economica ed ambientale. Del resto, al netto dei contenziosi pendenti che rendono incerte anche le autorizzazioni per l’esercizio dell’impianto, qualora la Saf intendesse chiudere l’operazione, i costi di acquisto, di realizzazione del sito che ad oggi non esiste e gli oneri economici ancora pendenti verso il comune di Roccasecca, il tutto per svariati milioni di euro, dovrebbero essere sostenuti dai concittadini di quei sindaci che ad oggi sembrerebbero all’oscuro di tutto. Se la Provincia di Frosinone non ha ancora una discarica non è certo per colpa dei cittadini, ai quali non possiamo chiedere ulteriori sforzi economici in un momento di crisi come quello attuale’. Poi c’è un’altra osservazione da fare. La discarica di Roccasecca è stata ampliata prima della sua chiusura, anche in deroga alle normative ambientali, sempre per ragioni emergenziali. È chiusa da due anni e mezzo e stranamente l’emergenza rifiuti non si è più verificata, nemmeno nella capitale, con un ciclo rifiuti che a livello regionale sembra addirittura in equilibrio. E nello stesso tempo, nessuna delle province del Lazio, tutte prive di discarica tranne Viterbo, ha avviato procedimenti per la loro realizzazione”.
“Detto ciò, anche sul piano politico, non comprendo l’esigenza e l’urgenza di realizzare ancora una volta in provincia di Frosinone una discarica, ancora una volta a Roccasecca all’interno di un sito quantomeno controverso, dove non ci sono praticamente più spazi e per il tramite di una operazione anche molto onerosa (già solo per il suo acquisto) quando in altri territori si sta spingendo per ottimizzare la differenziata e per costruire altra tipologia di impianti proprio per evitare di realizzare discariche. Senza retropensieri ritengo che una società pubblica debba perseguire interessi diversi, mettersi alle spalle le problematiche anche emergenziali del passato e costruire un ciclo di rifiuti virtuoso, con impianti moderni dai quali trarre profitto senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Questo ritorno al passato genera solo sospetti, dispendio di risorse e di energie e non aiuta il nostro territorio a crescere. Ai cittadini del nostro territorio – conclude Giuseppe Sacco – dico che come sempre a Roccasecca saremo vigili e che nel caso, faremo sentire ancora una volta la nostra voce”
La posizione di Nicola Ottaviani: “Sulla Saf strani olezzi di rifiuti”
Ad entrare nel vivo del dibattito anche l’onorevole Nicola Ottaviani, segretario della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e coordinatore provinciale della Lega: “Sulla Saf, quella che dovrebbe essere un’azienda pubblica ideata per la gestione dei rifiuti dei comuni della nostra provincia, si addensano strane nubi ed olezzi non proprio di lavanda della Provenza. La Ragioneria Generale dello Stato, un organo indipendente dotato di poteri ispettivi, ha di recente messo in dubbio che la Saf sia effettivamente una società in house, con intuibili implicazioni sul contratto di servizio per i comuni che, a quel punto, dovrebbero procedere ad effettuare le normali gare, per verificare le migliori offerte di mercato, sotto comminatoria di un’ampia serie di sanzioni, per gli stessi comuni e per i cittadini”.
“In questo nuovo contesto, già così complicato ed insidioso, sembrerebbe che ci sia già una cordata di politici in grado di condizionare la nuova governance della Saf, per comprare con i soldi di quell’ente, dietro corrispettivo milionario, la discarica di Roccasecca, ormai di fatto esaurita. In buona sostanza, soldi pubblici per comprare un debito. Altro che ciclo chiuso e virtuoso di trattamento dei rifiuti in provincia. A quel punto, il ciclo sarebbe davvero ‘chiuso’ definitivamente, nel senso che i cittadini che vivono nel nostro territorio non avrebbero più scampo, sotto il profilo della riconversione ambientale. Mi auguro che la politica riacquisti velocemente un minimo di coscienza o, almeno, di lucidità. Ed anzi ai cultori dell’ennesimo inciucio ad ogni costo, vorrei ricordare di interpretare meglio, soprattutto nella materia dei rifiuti, la frase di Enrico di Navarra del ‘500, secondo il quale ‘Parigi val bene una Messa’. L’aspirante al trono, infatti, si diceva disposto, sempre per una corona o una prebenda, anche a cambiare religione. Ma per lui, la Messa non era un Requiem”.
Bisognerà attendere le prossime settimane per avere un quadro più chiaro sulla vicenda. Le manovre per la nuova governance saranno fondamentali per definire lo scenario che si prospetta per la questione legata ai rifiuti in provincia di Frosinone.