SIN Valle del Sacco, Diurni: “Alto rischio di disinformazione e allarmismo ingiustificato”

La Presidente di Unindustria Frosinone: "Si è generato allarmismo nell’opinione pubblica, senza identificare e circoscrivere il problema"

“Sul tema SIN Bacino del fiume Sacco c’era necessità di un convegno tecnico poiché, ad oggi, si sono susseguite informazioni che troppo spesso si sono dimostrate pure e semplici opinioni fatte passare per fatti, con alto rischio di disinformazione” – A dichiararlo la Presidente di Unindustria Frosinone, Miriam Diurni nel corso del convegno “Sin Bacino del fiume Sacco, novità sui procedimenti e prime risultanze” tenutosi a Frosinone ed organizzato da Unindustria insieme all’Ordine dei Geologi del Lazio e con il patrocinio di Arpa Lazio. Nel corso dell’evento è stato fatto il punto sul sito di interesse nazionale che dalla sua ultima perimetrazione del 2016 comprende aree ripariali del fiume Sacco, aree agricole, in parte anche residenziali ma soprattutto gran parte delle aree industriali di 19 comuni nelle provincie di Frosinone e Roma, su un territorio di circa 7200 ettari che si estende lungo l’asta fluviale per oltre 70km.

“Con frequenza assistiamo ad una informazione sul tema ambientale del territorio in cui si fa confusione – continua la Diurni  –  interpretando i pochi dati in modo parziale e selettivo. Tutto ciò ha generato una serie di conseguenze che ci allontanano dalla realtà dei fatti: in particolare si è generato un ingiustificato allarmismo nell’opinione pubblica, senza identificare e circoscrivere il problema e conseguentemente non sono state adottate le giuste misure per la sua soluzione. Allo stesso tempo si sono limitate fortemente le attività dei privati e delle aziende industriali ed agricole collocate all’interno del perimetro del SIN, e dunque le loro possibilità di investimento, generando un danno economico all’intera comunità, oltre che ambientale, avendo limitato gli investimenti di efficientamento ambientale. Oggi quindi abbiamo voluto dare la parola agli esperti, a chi è competente in materia, per combattere questa disinformazione e misinformazione. Con i geologi, gli avvocati, il MASE, l’Arpa, la Regione e la Provincia cerchiamo di far chiarezza sullo stato attuale del SIN Bacino Fiume Sacco”.

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