Sora – Ospedale è ormai sinonimo di odissea: quando si parla di sanità pubblica, purtroppo, dal punto di vista del paziente, la visione che ne esce, assolutamente legittima ed obiettiva, è sempre pessimistica, di critica, anche feroce. Sentirsi male e non avere la serenità di rivolgersi ad una struttura che possa offrire risposte, in maniera opportuna e tempestiva: oltre al patema vissuto a causa della condizione di “malato”, che si tratti di un disturbo fugace, un malessere, una ferita da trauma, insomma un qualsiasi problema che alteri il personale benessere fisico, ci si trova anche a dover sopportare attese infinite per avere un quadro sul proprio stato clinico.
L’odissea ha inizio dal Pronto Soccorso, per continuare con le consulenze nei reparti, le analisi di laboratorio, gli esami strumentali, radiologici e via dicendo: ore ed ore per ottenere una diagnosi medica chiara che, eventualmente, possa essere utile alla cura. Una situazione che accomuna i presidi ospedalieri della nostra regione ed, ovviamente, in cui si riconosce l’ospedale SS Trinità di Sora.
Eppure il personale medico/sanitario lavora alacremente per rispondere alle esigenze dei pazienti, con peculiare professionalità ed indiscussa umanità. Dove sta il problema? È una domanda retorica. È evidente quanto la carenza di personale complichi la gestione dei diversi reparti ospedalieri: ne conseguono tempi di attesa più lunghi, alle volte insostenibili, ed ovviamente una diminuzione della qualità della stessa assistenza ai pazienti.
L’esempio è il reparto UOC Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale SS Trinità di Sora, i cui medici sono costretti a turni estenuanti in quanto gravemente sotto organico. Non vengono rispettati i riposi previsti perché i dottori, pur di rendersi disponibili alle utenti e far sì che la sala parto e la sala operatoria non vadano incontro a criticità, si ritrovano a dover fare parecchi straordinari, il cui monte ore è davvero elevato. Un reparto che non ha un medico primario da molti anni, attualmente anche senza nemmeno un vice primario che si assuma la responsabilità della gestione e della supervisione del reparto stesso nonché del personale medico assegnato e di quello infermieristico.
Come già scritto in precedenza, la situazione dell’UOC Ostetricia e Ginecologia ed in generale del SS Trinità di Sora, come per la maggior parte dei nosocomi del Lazio, è segnata da una grave carenza di personale sanitario, che sta mettendo in ginocchio l’ospedale stesso, pregiudicando l’assistenza ai pazienti. La politica deve necessariamente dare delle risposte: i presidi vanno potenziati, altrimenti c’è il rischio chiusura. Il timore è che accada come per l’ospedale San Benedetto di Alatri, che continua a subire tagli e ridimensionamenti drastici: è notizia delle ultime ore che l’ambulatorio di pediatria verrà chiuso a partire dal 1° giugno, forse riaprirà a fine settembre.