Sora – Spaccio, estorsione e furti: egiziano in manette. Era a capo di un’organizzazione criminale

La base operativa in piazza Santa Restituta. Sulla chiesa la scritta: "Qui comandiamo noi". Come agiva l'organizzazione

Sora – Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Sora, nel pomeriggio di ieri, 12 novembre, ha dato esecuzione ad un provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminare presso il Tribunale di Cassino, della custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino egiziano. Il provvedimento è stato adottato di seguito alla richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato una articolata attività di indagine portata avanti dalla polizia giudiziaria, con riscontri che sono andati avanti per alcuni mesi.

Nello specifico, l’uomo tratto in arresto è stato riconosciuto quale il vertice di una vera e propria organizzazione, volta allo spaccio di stupefacenti ed alla commissione di altri reati, quali l’estorsione ed il furto, ed ha operato nel pieno centro cittadino di Sora. I fatti, ricostruiti dagli investigatori della Polizia di Stato, hanno visto il coinvolgimento di ulteriori 9 soggetti, tutti di nazionalità straniera, ad eccezione di una ragazza cittadina italiana, le cui posizioni sono al vaglio della magistratura.

Gli scontri in Piazza Santa Restituta: “Qui comandiamo noi”

Sul finire dello scorso anno, la centralissima Piazza Santa Restituta è stata teatro di uno scontro tra due fazioni che si sono contese una vera e propria “piazza di spaccio”; lo scontro, in alcuni casi particolarmente violento, ha visto prevalere la parte dell’odierno arrestato, la quale ha posto in essere una vera e propria attività di controllo del territorio arrivando a rimarcare il proprio potere con le sopra richiamate condotte violente nei confronti dei rivali, tra cui spicca una rissa con lancio di bottiglie che ha rischiato di coinvolgere anche i cittadini presenti nella predetta piazza, e con gesti simbolici quali ad esempio una scritta in arabo – prodotta proprio nel luogo di abituale spaccio con l’intonaco staccatosi dalla chiesa – avente il significato “QUI COMANDIAMO NOI”.

L’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale è stata suffragata dai numerosissimi riscontri effettuati dalla polizia giudiziaria operante che ha consentito di ricostruire che il giovane cittadino egiziano tratto in arresto fosse di fatto colui che si approvvigionava dello stupefacente per fornirlo ai suoi “collaboratori’, i quali lo immettevano sul mercato, cedendolo a vari clienti che si recavano in piazza Santa Restituta o nelle articolazioni prospicenti. Sempre l’arrestato era colui che stabiliva i ruoli dei singoli soggetti coinvolti nell’attività di spaccio, che teneva i rapporti con i clienti indirizzandoli ai predetti collaboratori per la cessione dello stupefacente e che interveniva in prima persona laddove fosse necessario calcare la mano con condotte estorsive.

I reati contestati, associazione per delinquere, rapina, estorsione, furto, lesioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti evidenziano la portata e la gravità dei fatti che hanno portato all’emissione della misura cautelare emessa dalla Magistratura, peraltro il provvedimento del G.i.p. presso il Tribunale di Cassino già prevede la sottoposizione del cittadino egiziano all’ulteriore misura cautelare dell’obbligo di dimora presso l’abitazione di residenza o di dimora abituale, al cessare della custodia cautelare in carcere.

Per quanto sopra, l’uomo, che era già stato oggetto di arresto in flagranza di reato nel novembre del 2022, poiché trovato in possesso di una ingente quantità di sostanza stupefacente, in esecuzione del provvedimento in specie è stato associato alla Casa Circondariale di Cassino.

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