Una circostanza inquietante, che desta profondo sdegno e biasimo rispetto alla cattiveria, assolutamente gratuita, dell’atto compiuto da alcune persone. Il fatto è accaduto nella primissima serata di giovedì scorso, in contrada Le Grotte a Tecchiena di Alatri: erano le 19:30 circa quando i residenti hanno sentito un’auto fermarsi a pochi passi dall’abitazione, con il motore acceso. Da lì a poco degli spari, presumibilmente riconducibili ad una pistola o fucile ad aria compressa, e poi il veicolo che ripartiva a tutta velocità. I componenti della famiglia sono usciti di casa, si sono portati sulla strada per capire cosa stesse accadendo e lì la macabra scoperta.
Nella macchina almeno due persone, conducente e passeggero: questi si erano fermati per sparare ad una coppia di tortore che aveva nidificato già in primavera su una delle querce lungo la via. Le tortorelle erano “di casa”: ogni anno i residenti “accolgono” i columbiti che di consueto vengono a fare il nido proprio in quella zona. La famiglia in questione, che comprende anche un bambino, ne ha alcuni tra la veranda ed il giardino ed ha sempre rispettato la presenza dei volatili, soprattutto durante la cova delle uova, prestando attenzione ad atteggiamenti o rumori che potessero infastidire ed allontanare le tortorelle.
«Ci si è spezzato il cuore quando abbiamo visto le tortore a terra, agonizzanti. Per loro non c’è stato nulla da fare. Gli assassini hanno mirato e sparato intenzionalmente, per ucciderle. Un atto vile, malvagio, di certo programmato». È facile desumere che il gesto sia stato pianificato: in un orario in cui la strada è meno trafficata, i residenti sono in casa a preparare o prepararsi per la cena. Dopo qualche minuto sono stati uditi ancora degli spari, provenire dalla stessa area: poco più avanti ci sono altri nidi. Evidentemente i malvagi avevano fatto già un sopralluogo, individuando i covi dei volatili per poi tornare a divertirsi, a fare il tiro al bersaglio, mettere alla prova la propria abilità di mira. Spregevoli.
Il papà ha tentato di raggiungere l’auto ma non è riuscito. Immediatamente chiamati i Carabinieri, i militari dell’Arma si sono portati in Contrada Le Grotte, hanno fatto un sopralluogo e raccolto la testimonianza dei residenti. Si auspica che i filmati delle telecamere di videosorveglianza di una villa poco distante siano utili ad individuare i responsabili del crudele gesto. Le forze dell’ordine invitano la cittadinanza a segnalare circostanze sospette oppure elementi utili a risalire agli autori del riprovevole gesto. Un gesto, tra l’altro, che potrebbe ripetersi e che potrebbe arrecare danni anche a persone e cose. Un episodio crudele verso bersagli senzienti ed indifesi per divertirsi, un comportamento inaccettabile nel quale si configurano almeno tre tipologie di reato: maltrattamento di animale, esercizio di caccia in periodo di divieto generale, esercizio di caccia con mezzi vietati. Inoltre, una sentenza del 2022 ha stabilito che “in tema di armi, il fucile e la pistola ad aria compressa i cui proiettili erogano un’energia cinetica superiore a 7,5 joule costituisce arma comune da sparo; ne consegue che la loro illegale detenzione è punita dalla legge”. Di fatto per acquistare, detenere o portare con sé un fucile o una pistola ad aria compressa, serve un porto d’armi o una licenza specifica (ad esempio, per tiro sportivo). La detenzione senza autorizzazione è un reato grave, punibile con la reclusione.
