La deputata M5S Ilaria Fontana vuole che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ed il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, chiariscano se effettivamente lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano verrà destinato in parte alla produzione di veicoli industriali. Frosinone News aveva rilanciato le parole del sindaco Gioacchino Ferdinandi sulla svolta che appare al momento ancora ufficiosa ma che sarebbe sempre più concreta. Le società coinvolte sarebbero Leonardo e Rheinmetall che – contattate dal quotidiano Avvenire – avrebbero smentito la notizia. LRMV è la joint venture costituita il 15 ottobre 2024 con una partecipazione paritaria del 50% tra società italiana e colosso tedesco col compito di realizzare anche mille veicoli destinati alla fanteria italiana. Commessa quest’ultima ancora da definire e che costituirebbe il tipo di produzione che sarebbe oggetto del ventilato investimento cassinate.
La prospettiva ha generato forti preoccupazioni nella popolazione
“Tale opzione – scrive Fontana nella sua interrogazione -, alla luce negli anni passati di mancati investimenti da parte del gruppo Stellantis, di delocalizzazioni e di un massiccio uso della cassa integrazione, sarebbe vista come una possibile
soluzione per il futuro dello stabilimento, noto per la produzione della Maserati Grecale e le Alfa Romeo Giulia e Stelvio con volumi che, nei primi nove mesi del 2025, hanno toccato il minimo storico, con sole 14.135 unità prodotte (pari a un crollo del 28,3% rispetto all’anno precedente). Analogamente a quanto accaduto in occasione della recente proposta di produzione di esplosivi alla Ex Winchester di Anagni, l’utilizzo di parte dello stabilimento di Cassino per la produzione militare ha generato forti preoccupazioni anche in ragione del contesto produttivo della provincia di Frosinone, caratterizzato da più siti industriali oggi sottoutilizzati o dismessi”.
“Urgono immediati investimenti per rilanciare l’automotive”
La parlamentare frusinate ricorda, inoltre, come il governo nella scorsa legge di bilancio abbia “tagliato 4,6 miliardi al Fondo automotive, destinato a favorire la riconversione, la riqualificazione e la diversificazione produttiva della filiera automotive verso tecnologie innovative e a minore impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e di sviluppo digitale. La risposta alla lenta agonia dello Stabilimento Stellantis di Cassino, necessita di massicci investimenti in grado di rilanciare la competitività del comparto auto mediante una politica industriale orientata all’innovazione e alla tutela di manodopera altamente qualificata in un settore, qual è quello dell’automotive, ad alta intensità tecnologica”.
“Ora trasparenza, necessario un tavolo con le istituzioni locali”
In conclusione i ministri Crosetto e Urso dovranno chiarire “se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa; se è stato avviato un confronto con i vertici di Stellantis affinché siano rese pubbliche le eventuali intenzioni del gruppo di riconvertire a fini militari parte dello stabilimento di Cassino e degli altri siti industriali dismessi della provincia di Frosinone; se ritengano di farsi parte attiva nella definizione – in un’ottica di trasparenza del processo decisionale tramite il coinvolgimento in un tavolo di confronto delle istituzioni locali, dei lavoratori e delle comunità territoriali- di un piano industriale alternativo all’adeguamento delle linee di produzione dello stabilimento di Cassino alle esigenze della difesa e orientato verso la riconversione ecologica della produzione di veicoli.