Stellantis, il sindaco Ferdinandi: “Sciopero istituzionale sotto al ministero in mancanza di risposte”

La fabbrica resta nel punto più basso della sua storia industriale sia in termini di occupazione che di produzione: ora chiarezza sul futuro

Sciopero istituzionale ad oltranza davanti al ministero del Made in Italy. È la proposta del sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi, lancia al territorio del Lazio meridionale colpito dal crollo del settore automotive e finito anche nel tritacarne economico e sociale ulteriore della mancata inclusione nella Zes delle province di Frosinone, Latina e Rieti come invece aveva chiesto ad ottobre dello scorso anno la stessa Regione Lazio. La cittadina del cassinate è l’epicentro del “terremoto” Stellantis, una voragine che Ferdinandi dice apertasi due anni fa ma che in realtà è iniziata oltre 4 anni fa, con la nascita del gruppo automobilistico in cui i francesi di Peugeot ed il governo di Parigi hanno inglobato Fca. “Come Amministrazione comunale di Piedimonte San Germano non possiamo più restare in silenzio di fronte all’incertezza che da oltre due anni grava sullo stabilimento Stellantis – afferma Ferdinandi -. L’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico aveva lasciato intravedere prospettive che, a distanza di sei mesi, restano lontane: il piano industriale è fermo e il nostro territorio continua a perdere terreno sul piano occupazionale, industriale ed economico. Le migliori professionalità sono costrette a spostarsi altrove, impoverendo ancora di più la nostra comunità”.

L’appuntamento al Mimit del 16 settembre su Trasnova snodo importante

In questo quadro – sottolinea il primo cittadino – “pesa anche la scelta dello Stato di individuare zone agevolate come la ZES (Zona Economica Speciale) senza tener conto della nostra realtà. A pochi chilometri, tra Caserta, Abruzzo e Molise, le imprese possono usufruirne, mentre le

province di Frosinone e Latina ne restano escluse. Per questo chiediamo di estendere anche al nostro territorio questa opportunità fondamentale. A settembre sarà inoltre monitorata la situazione di un’altra importante azienda locale, Trasnova. Se ancora non ci sarà chiarezza né sul suo futuro, né su quello di Stellantis, annunciamo fin da ora che alla fine del prossimo mese saremo pronti a promuovere un’azione forte e concreta: uno sciopero istituzionale ad oltranza, in strada, davanti al ministero”.

“Non vogliamo come amministratori essere accusati di aver taciuto o di aver fatto poco”

Il sindaco di Piedimonte San Germano ricorda come il suo ruolo sia quello di dover “dare voce alla preoccupazione di centinaia di lavoratori e famiglie che ogni giorno chiedono risposte. Noi amministratori siamo il primo front office dei cittadini: non possiamo e non vogliamo essere accusati un domani di aver taciuto o fatto troppo poco. Se non arriveranno risposte concrete saremo pronti a picchettare davanti al ministero fino a quando sarà necessario. È in gioco il futuro del lavoro, delle imprese e delle famiglie della nostra provincia”.

D’Avino (Uilm): politica ed istituzioni devono coinvolgere il sindacato

L’allarme è ovviamente anche e soprattutto delle organizzazioni sindacali. Gennaro D’Avino, segretario provinciale della Uilm-Uil annota: “La crisi dell’automotive e il silenzio assordante della dirigenza Stellantis sono una bomba a orologeria. Istituzioni e sindaci devono agire subito. Il sindacato non può essere escluso dai tavoli e dagli incontri che decidono il futuro dei lavoratori”. Il riferimento è alla Consulta dei sindaci del Lazio meridionale che nei giorni scorsi ha discusso anche di Stellantis e della vertenza Trasnova che sarà al tavolo del Mimit il 16 settembre. D’Avino sottolinea “il silenzio sulla sorte degli appalti: istituzioni e sindaci non possono restare fermi, il sindacato deve essere coinvolto subito. La Consulta dei sindaci procede senza coinvolgere il sindacato? Un paradosso inaccettabile. Il dialogo con chi rappresenta i lavoratori è indispensabile.”

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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