Un’intera famiglia distrutta dopo il violento tamponamento da parte di un Van. La morte di Stanislao Acri, Daria Olivo e il piccolo Pier Emilio di soli sei mesi non resterà impunita. È arrivata giustizia per la famigliola di Rossano Calabro annientata nel luglio del 2018 lungo le corsie dell’A1 in territorio di Roccasecca. Il Gup del tribunale di Cassino ha infatti condannato a tre anni di reclusione, con l’interdizione dei pubblici uffici e il ritiro della patente, il cinquantasettenne che quella mattina di metà luglio del 2018, a bordo di un pulmino percorreva la corsia sud dell’A1. L’incidente, secondo quanto ricostruito dagli avvocati Nicodemi Gentile e Antonio Cozza e dal perito, l’ingegner Fabrizio Coscarelli, nominati dalla famiglia Acri, poteva essere evitato se l’uomo avesse assunto un comportamento prudente mentre era la guida del Van. Nel pomeriggio di ieri la discussione, con rito abbreviato davanti al gruppo del tribunale di Cassino Cassinelli. Il pubblico ministero Chiara D’Orefice ha chiesto una condanna di tre anni e quattro mesi per il cinquantasettenne piemontese mentre il Gup ha inflitto una pena di tre anni.