Tutti vogliono la casa in montagna: Roccaraso sugli Appennini tra le mete più costose

È questo ciò che emerge dal nuovo report di CENTURY 21 Italia, branch italiana del colosso americano del real estate

Il mercato immobiliare delle località sciistiche gode di ottima salute, prezzi di vendita in crescita quasi ovunque con pochissime eccezioni per le località del centro Italia, una spiccata accelerazione delle mete alpine rispetto a quelle appenniniche e prezzi degli affitti che si vanno stabilizzando. È questo ciò che emerge dal nuovo report di CENTURY 21 Italia, branch italiana del colosso americano del real estate. A spiccare, quindi, le località alpine che vantano incrementi anche a due cifre sui prezzi di vendita del 2023 rispetto a quelli dell’anno scorso e comunque in crescita rispetto al triennio 2017-2020. Più stabili i valori degli immobili delle località situate lungo l’Appennino. “Le compravendite in questo segmento di mercato è come se assumessero due andamenti differenti : si comportano da case di lusso con forti accelerazioni e prezzi in crescita quando si guarda alle Alpi, tendono alla stabilizzazione e normalizzazione quando invece guardiamo all’Appennino”, dice Marco Tilesi, ceo di CENTURY 21 Italia.

Compravendita, c’è la voglia di alta quota

Selva la meta più costosa, tiene Roccaraso. Selva, ultimo comune della Val Gardena, l’iconica Cortina e Corvara in Val Badia, le città montane dove le case costano di più – rispettivamente 12,520, 11.340 e 9.450 euro al metroquadro. Ed è proprio Selva a registrare una crescita vertiginosa dei prezzi rispetto all’anno scorso (+25,7%), seconda solo a Pinzolo, località in provincia di Trento nell’alta Val Rendena, che ha visto salire i prezzi dei suoi immobili di più del 26% anno su anno, con valore al metro quadro di quasi 7mila euro. Continua a crescere il valore degli immobili anche a Livigno, +15,4% rispetto al 2022, arrivando a un valore al metro quadro di 8.090 euro. Da notare che il paese della Valtellina conosciuto anche come “il piccolo Tibet d’Italia” arrivava già da una stagione estremamente positiva: nel 2022 i prezzi delle sue abitazioni erano cresciuti del + 27,4%.

Fra le mete i cui prezzi sono aumentati rispetto all’anno passato vale la pena segnalare Roccaraso, meta appenninica della provincia aquilana che vanta i più moderni impianti del centro Italia, i cui valori al metro quadro sono cresciuti di più rispetto all’anno scorso (+4,8). In calo solo Sestriere (-0,9%), la più “accessibile” per le compravendite nei territori alpini con un valore di 3.250 euro al metro quadro, e le mete abruzzesi di Ovindoli (-1,5%) e Rocca di Mezzo(-3,5%). “Insomma, c’è voglia di alta quota, si cerca casa in quei posti dove si spera di avere più neve e più a lungo – commenta Tilesi – si conferma quindi il trend che avevamo già registrato l’anno scorso: il cambiamento climatico influisce anche sul settore immobiliare, l’innalzamento delle temperature infatti influisce sul manto nevoso, e in particolare sulla disponibilità della neve, che dura sempre meno”.

Prezzi degli affitti in via di stabilizzazione

In discesa invece i prezzi degli affitti nelle località sciistiche più di tendenza. Scende Canazei, – 46,7% rispetto al 2022, scende Selva (-15,1%) e scende anche il valore al metro quadro di Livigno (-19,2%). “Diminuzioni che però devono essere lette in un’ottica di stabilizzazione, il mercato delle locazioni sembra, infatti, che in alcuni casi stia smaltendo la crescita sfrenata dell’anno precedente” commenta Marco Tilesi, Ceo di CENTURY 21 Italia. E infatti sia Livigno che Canazei, ma anche Pinzolo e Corvara, arrivavano da un 2021 eccezionale che aveva registrato percentuali di aumento ben superiori al 100% “I prezzi degli affitti di Pinzolo nel 2021 crescevano del +116%” precisa ancora Tilesi. In termini di valore assoluto, affittare immobili è più costoso a Selva (26 euro/mq) seguono a pari merito Pinzolo e Livigno (poco più di 20 euro/mq). Da segnalare ancora una volta per le zone appenniniche la performance di Roccaraso dove gli affitti crescono rispetto all’anno passato del 13% (arrivando però da un 2021 in cui i prezzi erano in calo di oltre il 21% sul 2020) e soprattutto Abetone che ha messo a segno forti rialzi sia rispetto all’anno scorso, che rispetto alla media del 2027-2020. “Sul versante appenninico vale il discorso delle vendite – conclude Tilesi – la crescita dei valori richiesti in locazione c’è ed è costante ma infinitamente più simile a quella vista sul mercato delle prime case”. – Fonte www.dire.it –

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