Undici mesi di Ceccano2030, il Collettivo stila un bilancio e illustra i prossimi obiettivi

"Questa città avrebbe bisogno di una visione complessiva per rispondere a quel desiderio nostalgico di tornare ad essere una comunità"

Ceccano2030, il Collettivo stila un bilancio. “Luglio è il mese del resoconto, dei piani e dei programmi”, scriveva Andrea Camilleri solo pochi anni fa. Sotto il cielo di una torrida estate ceccanese, non possiamo che confortare le sue parole. Sono ormai passati quasi 11 mesi dalla costituzione del collettivo per costruire Ceccano2030, nel corso dei quali abbiamo animato il dibattito pubblico ceccanese con 14 iniziative programmatiche, di cui 3 flashmob, dedicate alla discussione su alcune delle più gravi problematiche che attanagliano la città fabraterna – dall’inquinamento atmosferico alla difesa del verde pubblico dalla cementificazione selvaggia, dalla cura delle aree verdi al taglio delle indennità di funzione, dalla gestione dei rifiuti alla lotta contro i danni e le ingiustizie provocate dalla privatizzazione del servizio idrico, dalla questione palestinese alla pace, dagli incontri dedicati alla conoscenza del nostro Comune alla richiesta di servizi per l’infanzia, di luoghi per la cultura e di spazi per i giovani, dalla difesa dei beni comuni all’articolazione della proposta di una città delle bambine e dei bambini; abbiamo pubblicato 72 comunicati stampa; abbiamo presentato in consiglio comunale 3 mozioni (sul salario minimo comunale, sullo stop al consumo di suolo e sulla pace) chiedendo a tutti i consiglieri e a tutte le consigliere, di maggioranza e minoranza, di discuterle; abbiamo attraversato le strade della città con 10 banchetti informativi e volantinaggi in merito ad alcune iniziative o tematiche affrontate; abbiamo richiesto un consiglio comunale aperto (e uno provinciale) sull’inquinamento atmosferico; abbiamo elaborato 6 punti programmatici, con proposte concrete, poco dispendiose per le casse comunali ed elaborate da Ceccano2030 col contributo scientifico delle associazioni, oltre che dei ceccanesi che hanno voluto portare il proprio apporto in merito – da attuare nel breve e medio termine per provare a risolvere alcune delle tante questioni che attraversano la nostra città. – Si legge in una nota del Collettivo.

A questo impegno, non è possibile dimenticare di aggiungere il lavoro politico che alcuni soggetti aderenti al collettivo avevano già programmato prima della sua costituzione e che hanno portato avanti liberamente, pur intrecciandosi con le azioni realizzate da Ceccano2030: le tre manifestazioni contro Acea, i comunicati e i documenti politici prodotti dal Comitato Acqua Pubblica di Ceccano sul tema della gestione privatistica del servizio idrico – accompagnati da un impegno quotidiano e da incontri a cadenza settimanale con gli utenti vessati da Acea ATO5; la battaglia politica e sociale contro i mega impianti di inceneritori e per idrogeno “verde” degli ambientalisti e progressisti; le decine di comunicati stampa di Ceccano a Sinistra, banchetti e raccolta firme contro la cementificazione del verde pubblico, insieme alla battaglia contro le strisce blu e le privatizzazioni dei servizi pubblici. È stato fatto tanto in pochi mesi, sono numeri importanti questi che hanno permesso al nostro collettivo di essere percepito come un soggetto riconosciuto a livello politico, civico, civile e sociale ceccanese, aprendo un dialogo con i ceccanesi per condividere il progetto di un’altra città possibile, la città che come persone vogliamo abitare, progettare, vivere nei prossimi anni, negli anni 2030.

Il collettivo per costruire Ceccano 2030, infatti, è nato come un progetto politico nuovo ed inclusivo che si è posto, fin dalla sua costituzione, il proposito di provare a passare dalla protesta alla proposta, dall’opposizione all’alternativa, per dare una speranza alle richieste di cambiamento che quotidianamente arrivano dai ceccanesi, dando vita a un percorso partecipato e condiviso con l’intera comunità di cittadine e cittadini. Se tanto è stato fatto da Ceccano2030 nei mesi scorsi, purtroppo, per la situazione in cui versa la città fabraterna, sono tantissimi i settori in cui sarebbe urgente intervenire e per questo, in vista delle prossime settimane, abbiamo già cominciato ad impegnarci per affrontare le numerose questioni della città vetuscolana: dal degrado delle aree giochi a quelle dei parchi, dall’abbandono dei campi sportivi comunali alla grave situazione dell’inquinamento di acqua e suolo, dal progressivo spopolamento della città alla mancanza di luoghi di aggregazione, di spazi sociali o ludoteche comunali, di attività culturali o artistiche che investe in maniera preoccupante la questione giovanile, dalle privatizzazioni indiscriminate dei servizi al cittadino all’oblio del patrimonio storico, artistico, naturalistico della città, dall’assenza di cura per le diverse fragilità che attraversano Ceccano alle aree verdi in rovina, dall’inesistenza di servizi per l’infanzia così come delle molte difficoltà in cui è lasciato solo dal Comune chi accudisce dei bambini, dalla trascuratezza che investe le tante problematiche inerenti l’accessibilità e l’inclusività a un’urbanistica a misura degli interessi economici o speculativi e non delle persone, dalle  gravi carenze sulla gestione dei beni comuni alle profonde lacune riguardanti l’integrazione e i diritti del cittadino. Senza dimenticare una battaglia delle idee legata al ruolo imprescindibile della memoria quale ingranaggio collettivo, e dei costanti approfondimenti per conoscere (bene) il nostro Comune. Questa città avrebbe bisogno di una visione complessiva per rispondere a quel desiderio nostalgico di tornare ad essere una comunità, per questo Ceccano2030 vuole continuare a percorrere insieme ai ceccanesi quel sentiero che porterà a concepire una città che sarà bellissima nel prossimo futuro, la città in cui desideriamo vivere: il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso”.

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