Valle del Sacco, Petricca: “L’indagine sulla popolazione deve essere rimodulata”

Frosinone - Il consigliere comunale ha informato il direttore generale della Asl sulle perplessità sollevate in sede di commissione

La Commissione Sanità del Comune di Frosinone, presieduta dal consigliere comunale, dottoressa Teresa Petricca, ha unanimemente preso atto delle criticità riscontrate nel programma di valutazione epidemiologica “Indaco” della popolazione residente nel Sin- Valle del Sacco, chiedendone una modifica o rimodulazione. Il progetto è coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio nell’ambito dell’Accordo di Programma stipulato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Lazio nel 2019 e prevede, da maggio scorso, la somministrazione di un questionario telefonico a un campione di 1200 residenti all’interno del Sin per raccogliere informazioni sullo stato di salute, sui rischi ambientali e sui provvedimenti da mettere in atto.

“Peccato però – ha evidenziato la dottoressa Petricca – che, così come è stata concepita, l’indagine abbia scarsa attendibilità. Le domande rivolte al campione comprendono quesiti sulle condizioni sociali e sulle abitudini di vita e sulle patologie fino a quel giorno diagnosticate al soggetto intervistato. La modalità telefonica solleva più di un dubbio sulla congruità dei dati raccolti, sia rispetto al singolo soggetto intervistato, sia alla molteplicità delle persone inserite nell’indagine. Il cittadino chiamato a fornire i propri dati telefonicamente, infatti, può dare risposte inesatte o incomplete per una serie di motivi. Può, ad esempio, non conoscere le malattie da cui è affetto, oppure scegliere di non parlarne per motivi culturali, o anche non comprendere la classificazione letta al telefono, oppure non riconoscersi in una o più determinate patologie”.

“L’epidemiologia – ha proseguito la dottoressa Petricca – è la scienza che deve guidare le scelte da compiere in materia amministrativa, politica e sanitaria. Come può una comunità scientifica accettare dei risultati che, ottenuti partendo da queste condizioni, possono risultare inadeguati e non corrispondenti alla realtà della Valle del Sacco rispetto alla salute collettiva? Inoltre, il questionario non appare completo rispetto alle patologie interstiziopatiche polmonari, considerate rare, purtroppo non tali nel nostro territorio. La commissione sanità comunale ha, dunque, sottolineato come il questionario non risponda compiutamente alla necessità di  ottenere un dato epidemiologico valido e adeguato per la Valle del Sacco, tale da poter essere utilizzato per l’attualizzazione di programmi di bonifica e ripresa, mentre presenta la prospettiva, al contrario, di ricadute devastanti nelle future scelte gestionali, con il pericolo di creare scenari applicativi impropri rispetto alla ultradecennale e ormai purtroppo riconosciuta criticità territoriale.

“La Commissione Sanità riconosce che l’idea dell’intervista telefonica abbia un ruolo educazionale per la collettività rispetto alla possibilità di partecipazione diretta alla vita pubblica, inducendo un’utile sollecitazione alla percezione del proprio rischio e un’abitudine all’informazione dello stato di salute, ma intende garantire la protezione degli stessi cittadini da risultanze non corrispondenti alla realtà del territorio di appartenenza. I dati sulle malattie dei residenti devono pervenire da altre fonti, non da un’intervista telefonica priva di rassicurazioni circa la veridicità del dato sanitario epidemiologico derivante – ha commentato la dottoressa Petricca – Nell’indagine, poi, non vengono presi in considerazione i medici di famiglia quali ausili nella raccolta dei dati, figure che, invece, sono in grado di garantire l’idoneità delle risposte date dai pazienti intervistati”. 

La Presidente ha quindi informato il Direttore Generale della ASL di Frosinone (partner del progetto Indaco), Dr. Angelo Aliquò, delle perplessità sollevate dalla commissione consiliare, chiedendo un intervento per la modifica o la rimodulazione del metodo di raccolta dei dati. Il Direttore Generale, nel merito, ha invitato quindi la Commissione  a partecipare ad una riunione in seno alla ASL, presenti i dirigenti del Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio, dr.sse  Marina Davoli e Paola Michelozzi, a cui sono state rappresentate le contrarietà espresse sul programma. “Le puntualizzazioni inoltrate alla locale Asl– ha concluso la dottoressa Petricca – costituiscono un chiarimento necessario ed indispensabile da parte della commissione consiliare, deputata ad occuparsi con estrema attenzione della materia sanitaria, in un territorio come il nostro, già vittima, per decenni, di una vera e propria aggressione ambientale”.

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