Via Le Lame, avanza il dubbio che l’intervento “in danno” si possa trasformare in debito fuori bilancio per il Comune

Il presidente della Commissione Ambiente Anselmo Pizzutelli sottolinea il mancato invito al sopralluogo per l'avvio della caratterizzazione

L’ordinanza della Provincia di Frosinone sulla discarica di Via Le Lame risale all’ottobre 2024 e consiste nella diffida per la bonifica a Comune di Frosinone, Reclas e Saf affinché procedessero con gli interventi necessari, mentre la Regione Lazio stanziava circa 10,8 milioni di euro per la messa in sicurezza definitiva. I lavori di caratterizzazione ambientale sono stati avviati, con il primo step che si concluderà entro aprile 2026. Venerdì 14 novembre – come riferito da Frosinone News – autorità comunali e regionali hanno effettuato un sopralluogo per monitorare l’avanzamento degli accertamenti tecnici. Il punto è che Palazzo Iacobucci nel suo provvedimento di 13 mesi or sono, tra l’altro, definiva quote di responsabilità per la contaminazione del sito: al Comune l’onere del 60% per aver gestito dal 1956 al 1998 la discarica; seguivano la Reclas – il consorzio di trattamento rifiuti che ha preceduto Saf – con il 25% e la Saf, la società che opera col Tmb di Colfelice, col 15%. La premessa torna di stretta attualità perché quei fondi erogati da via Colombo potrebbero trasformarsi in debiti fuori bilancio del Comune Capoluogo e in aggravio di conti per la Saf. Il dubbio viene sollevato da Anselmo Pizzutelli, presidente della Commissione ambiente di Palazzo Munari, neppure invitato al sopralluogo nonostante la competenza specifica dell’organismo consiliare che si è più volte occupato di via Le Lame.

Mancato invito della Commissione Ambiente al sopralluogo: uno sgarbo

“Leggo sui giornali che c’è stato un sopralluogo a via Le Lame. Vedo reel da parte del sindaco, notizie sui giornali in cui si dice che finalmente è iniziata la fase della bonifica. Toni piuttosto ottimistici – esordisce Anselmo Pizzutelli -. Detto questo, però, da presidente della commissione ambiente non posso non evidenziare che c’è stato uno sgarbo allo stesso organismo che, in qualità di presidente, devo difendere. La commissione ambiente non è stata invitata. Ancora una volta il sindaco si caratterizza per il non conoscere evidentemente il garbo istituzionale. Il presidente potrebbe non stargli simpatico, potrebbe non essere allineato alle sue scelte ma è pur sempre presidente della commissione ambiente. Quindi ritengo che avrebbero dovuto avvisare, invitare e coinvolgere la commissione. Non lo dico solo per etichetta – e già questo sarebbe un motivo -, ma perché la commissione per due volte si è riunita sul tema della discarica”.

“Qualcuno venga a spiegare che quei fondi non vanno restituiti”

“Più di un anno fa – ricorda il presidente di commissione – convocammo il dottor Scialanca dalla Regione Lazio per ricostruire la storia amministrativa della discarica e mettere un po’ di ordine nei passaggi principali. A quella riunione parteciparono il sindaco Mastrangeli e l’assessore Piacentini. In quell’occasione furono chiariti alcuni aspetti rilevanti. Qualche mese fa, poi, ho riconvocato la commissione per fare il punto, salvo dover constatare che non mi sono state fornite informazioni nuove sull’iter della discarica. Tanto che mercoledì, in coda alla riunione sulle petizioni, in ‘varie ed eventuali’ si trova il mio sollecito di chiarimento su via Le Lame, perché avevo posto dei quesiti. Tanto per dire che la commissione ambiente ha grande attenzione al tema. Ora – chiosa Pizzutelli- siamo felicissimi dell’inizio delle attività che pur erano state annunciate al Nestor durante un evento legato al Sacco più di un anno fa. Ma, detto questo, quando leggo che la Regione Lazio ha finanziato questi interventi con 10,8 milioni di euro, mi dovete spiegare una cosa”.

Presto una nuova convocazione per sentire dirigenti e parte politica

“Da quel che mi risulta – viene al punto – il finanziamento non è a fondo perduto, bensì ‘in danno’. Significa che, individuato il responsabile della contaminazione, la Regione nell’ambito dell’accordo di programma da 50 milioni di euro per il Sin Valle del Sacco, può attuare interventi a carico di chi ha causato l’inquinamento. Perciò mi piacerebbe avere un chiarimento: mi riprometto di far riconvocare la commissione per ascoltare dirigenti e parte politica. Nel momento in cui, con ordinanza, la Provincia ha individuato come responsabile della contaminazione il Comune per il 60%, Reclas per il 25 e Saf per il 15 significa che – e sembra che il Tar abbia rigettato il nostro ricorso come Comune – a meno di cambiamenti questa ordinanza sta a dire che noi dovremmo restituire alla regione il 60% del finanziamento che, perciò, costituirebbe debito fuori bilancio. Ecco perché nella riunione di commissione di settembre avevo chiesto: avere tenuto conto di questa ipotesi per accantonare risorse e creare un capitolo apposito?”.

“Ma non parliamo di bonifica o di problema risolto, per favore”

In ogni caso il consigliere Anselmo Pizzutelli invita ad usare parole adeguate alla situazione ancora lontana dalla svolta vera: “Non si dovrebbe parlare di bonifica o lasciare intendere, attraverso frasi propagandistiche, che si sta risolvendo il problema. Si sta procedendo solo con la caratterizzazione e in passato ne erano state fatte altre. Detto questo, al limite, si arriverà alla messa in sicurezza. Infatti ci vorrebbe una montagna di soldi per togliere da lì quella montagna di rifiuti. Quando leggo che la fase successiva sarà di selezione dei rifiuti che possono restare in loco rispetto a quelli valorizzabili, qualche altra perplessità mi sorge. Insomma ben venga la caratterizzazione, ma non parliamo di bonifica. Se non corrisponde al vero quel che sostengo, sarei contento che qualcuno alla prossima riunione della commissione venisse a spiegarmi che il finanziamento in danno si è trasformato in finanziamento puro e semplice; e che non si rischia di creare un debito fuori bilancio”.

- Pubblicità -
Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Comune di Frosinone, Petricca (FutuRa): “Brt da tassello di mobilità sostenibile a disputa sul percorso”

La consigliera comunale e promotrice dell'associazione Medici per l'Ambiente precisa la posizione del gruppo sul progetto bus rapid transit

Case di Comunità, i sindaci di quattro Comuni ciociari insieme contro i tagli: missiva alla Regione

I sindaci di Paliano, Monte San Giovanni Campano, Arpino e San Giorgio a Liri chiedono di garantire le risorse per le Case di Comunità

Alta Velocità: confermate le fermate di Cassino e Frosinone, si attende l’aggiornamento costi per la stazione in linea

In attesa della stazione Tav in linea, allo stato di analisi costi-benefici, prolungate le corse da Cassino e Frosinone per Milano e Torino

Trasporto pubblico locale, Campoli accusa: “La Regione incontra solo i Comuni amici. L’emergenza è di tutti”

Il sindaco di Fumone: "La Regione Lazio convochi un tavolo istituzionale completo, con la presenza di tutti i sindaci interessati"

Roccasecca – Zls per il Lazio, il sindaco Sacco: “Premiato anche il nostro lavoro sul territorio”

Il primo cittadino: "Sin da subito Roccasecca ha cercato di non perdere questa opportunità, lavorando a un dossier corposo e puntuale"

Provinciale 48 “Accesso a Collepardo”, al via i lavori di messa in sicurezza del versante roccioso

L’intervento, che vede un investimento complessivo di 296mila euro, è inserito nel piano della Provincia “Sulla Buona Strada"
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -