Frosinone – “Apprendiamo stupiti la notizia e riponiamo la nostra massima fiducia nel lavoro della magistratura attendendo le risultanze processuali. Come Direzione aziendale faremo tutto quanto previsto dalla legge per tutelare l’Asl, l’utenza e la sanità pubblica qualora le indagini confermeranno gli elementi evidenziati”. – Lo ha dichiarato il Direttore Generale, Arturo Cavaliere, in merito al sequestro preventivo di 90 mila euro a due medici dell’azienda sanitaria locale.
Cosa è stato scoperto
I due medici, in servizio a tempo indeterminato presso l’Asl di Frosinone, sono finiti al centro di un’indagine condotta dai Carabinieri del NAS di Latina. L’attività investigativa, svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Frosinone e su mandato del G.I.P. del Tribunale locale, ha portato all’esecuzione di due distinti provvedimenti di sequestro preventivo per un valore complessivo superiore ai 90 mila euro.
Per l’accusa avrebbero percepito in contanti il pagamento di visite mediche effettuate in regime di attività intramuraria, omettendo il passaggio attraverso i canali ufficiali dell’Azienda Sanitaria. Tale escamotage avrebbe permesso loro di eludere i controlli interni e di sottrarsi alle trattenute obbligatorie previste. In questo modo, avrebbero anche incassato in modo fraudolento le indennità connesse al regime di “esclusività”, che vieta ai medici del Servizio Sanitario Nazionale di esercitare la libera professione al di fuori delle strutture autorizzate.
Le somme oggetto di sequestro ammontano rispettivamente a 51.293,06 euro e a 40.585,83 euro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, queste cifre rappresenterebbero il profitto illecito derivante dalle condotte contestate. Sarà ora la magistratura a vagliare la posizione dei due medici.