“Saranno presenti nel triennio il credito d’imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (ZES) e, nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028, per le zone logistiche semplificate (ZLS)”. Tutto qui nella manovra economica che il governo sta varando in queste ore “a bocce ferme”. Vale a dire senza estensione di Zes al Lazio e in particolare alle province di Frosinone e Latina. Del resto lunedì il ministro per gli Affari Europei, Tommaso Foti – al quale si erano rivolti i parlamentari ciociari di Fratelli d’Italia -, ha emesso una nota stampa in cui, a proposito dell’estensione della Zes di cui aveva parlato il presidente di Unindustria Biazzo, chiariva: “non sarebbe possibile farlo”, mentre assicurava che sarà immediatamente sottoscritto il decreto di istituzione della Zona logistica semplificata del Lazio, “non appena l’iter burocratico in corso sarà concluso”.
“Dramma senza precedenti per la nostra economia”
Apriti cielo e fuoco su Foti e Fratelli d’Italia da parte del parlamentare leghista Nicola Ottaviani: “Sul mancato allargamento della Zes alle province di Frosinone e Latina, si sta consumando un danno, anzi un dramma, senza precedenti per la nostra economia – ha tuonato il già sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani -. Escludere le nostre due province, dai contributi della zona economica speciale per il Mezzogiorno, dopo 60 anni, inserendo le province della Campania, del Molise dell’Abruzzo e addirittura delle Marche e dell’Umbria, significa attentare alla nostra economia, a cui viene sottratta la possibilità di concorrere ad armi pari, in termini di competitività, con le altre imprese localizzate attorno ai nostri territori provinciali”.
“Tre emendamenti dal Carroccio che sono ammissibili”
“Il gruppo Lega – ha aggiunto -, su richiesta dei nostri parlamentari, ha presentato tre distinti emendamenti in commissione bilancio al Senato, che hanno tutte le caratteristiche dell’ammissibilità e della opportunità, facendo riferimento alle specifiche previsioni della Carta europea degli aiuti di Stato, la quale indica le nostre zone con classificazione C, sotto il punto di vista del disagio economico sociale, allo stesso modo di Marche ed Umbria. Sono tre anni che ci stiamo battendo per il riconoscimento di un diritto, che corrisponde alla parità delle condizioni di mercato, identiche ai territori sui quali ogni anno arriveranno oltre 2 miliardi e mezzo di euro di contributi statali, che provengono anche dal sangue e dal sudore delle nostre tasse e delle nostre famiglie”.
“Situazione inaccettabile, c’è chi accende una polveriera economica”
“La situazione ora è divenuta inaccettabile e qualcuno sta mettendo la propria firma per alimentare una vera e propria polveriera economica e sociale, difficilmente contenibile. Per non parlare di chi ci vuole rifilare la ZLS, la zona logistica semplificata, in sostituzione della zona economica speciale del Mezzogiorno. Sarebbe come confondere un’autovettura di Formula 1, con un’utilitaria ingolfata, soltanto perché entrambe hanno quattro ruote. Chi sostiene questa corbelleria almeno taccia, perché o è in malafede, o sprofonda nell’ignoranza dell’economia aziendale più totale. Sia ben chiaro. Questa volta, una fregatura del genere i nostri territori non se la terranno”, ha concluso Ottaviani.
“Dopo gli annunci entusiasti arrivata la doccia fredda”
A prendere posizione anche la consigliera regionale dem, Sara Battisti: “Frosinone e Latina ancora una volta escluse. Il centrodestra aveva annunciato con grande entusiasmo e trionfalismo l’inclusione del Lazio nella Zona Economica Speciale, ma, come una doccia fredda, arriva la smentita del ministro Foti: le nostre province restano fuori. Un’altra occasione persa, un altro segnale di incapacità politica da parte di chi governa Regione e Governo. Mentre altre regioni possono già contare sugli strumenti della ZES per attrarre investimenti e creare lavoro, noi restiamo a guardare, con le nostre imprese e i nostri lavoratori sempre più in difficoltà”.
“Migliaia di famiglie nell’incertezza, basta coi semplici proclami”
“Lo vediamo chiaramente nel caso Stellantis e del suo indotto, dove migliaia di famiglie vivono nell’incertezza. Da mesi chiedo alla Regione di farsi sentire, di agire davvero — ho presentato interrogazioni, mozioni, sollecitazioni — ma nulla è stato fatto. È ora di smetterla con gli annunci e i proclami. Il nostro territorio ha bisogno di fatti concreti, di strumenti reali per sostenere l’occupazione, difendere le economie locali e ridare speranza alle nostre comunità. Io continuerò a battermi perché Frosinone e Latina non restino indietro”, ha promesso Battisti.