Traffico illecito di rifiuti, Legambiente: “Quadro criminoso con snodo cruciale a Frosinone”

Legambiente Lazio e Circolo di Frosinone intervengono dopo l'operazione che all'alba di lunedì ha smantellato l'associazione a delinquere

Traffico illecito di rifiuti. Dopo l’operazione scattata all’alba di lunedì che ha portato a nove arresti a seguito di un’articolata indagine partita dopo l’incendio alla Mecoris di Frosinone, nel 2019, – LEGGI QUI – arriva la nota congiunta di Legambiente Lazio e Circolo di Frosinone. “Emerge un quadro criminoso in cui il Lazio e la provincia di Frosinone costituivano uno snodo cruciale. Non possiamo che ringraziare e sostenere le forze dell’ordine e la magistratura per gli sforzi messi in campo”, scrivono.

La nota

“A poco meno di 5 anni dal vasto incendio che a inizio estate 2019, aveva bruciato completamente la “Mecoris” di Frosinone, azienda che si occupava di trattamento e smaltimento di rifiuti speciali; l’indagine partita allora, ha portato a nove arresti per il circuito di smaltimento illecito, individuato dagli inquirenti proprio dopo quell’episodio. Legambiente già dalle primissime ore dopo il rogo aveva chiesto massima attenzione sulle conseguenze sanitarie, forte riflessione sulle cause e manifestato sostegno incondizionato agli inquirenti.

“Insieme agli arresti emerge un vasto quadro criminoso in cui il Lazio e la provincia di Frosinone costituivano uno snodo cruciale – commentano Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e Stefano Ceccarelli presidente del circolo di Frosinone -. Non possiamo che ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per gli sforzi messi in campo; continueremo a sostenerne i percorsi per riportare legalità nel ciclo dei rifiuti e sconfiggere ogni connivenza con la politica. Gli ecoreati vanno fermati grazie a pazienti azioni investigative come questa e con la costruzione di un circuito virtuoso di raccolta, smaltimento e recupero. Nella nostra regione infatti, e in particolare in territori già devastati da uno sviluppo insostenibile come quello della Valle del Sacco, vanno aumentati gli sforzi per moltiplicare buone pratiche, impiantistica e comunità virtuose nell’economia circolare”.

Legambiente ricorda poi che il Lazio è la quarta regione italiana per numero di incendi in impianti di trattamento rifiuti, con oltre 145 episodi negli ultimi 10 anni, dati preoccupanti che emergono dal Rapporto Ecomafia 2023. Negli ultimi 5 anni di criminalità ambientale inoltre, sono stati ben 13.040 gli ecoreati complessivi nel Lazio, quinta peggior regione; 3.361 sono quelli legati allo smaltimento dei rifiuti, che fanno della nostra regione la terza peggiore in Italia nella triste classifica della mala gestione dei rifiuti”.

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