Immigrazione clandestina di brasiliani, smascherato il sistema: i dettagli dell’operazione

Emersa la riconducibilità dell’attività in questione ad una organizzazione transnazionale operante tra il Brasile, la Germania e l’Italia

Frosinone – “Esodo Brasiliano”, così è stata chiamata la complessa e articolata operazione della Polizia di Stato di Frosinone che ha permesso di smascherare un vero e proprio sistema di favoreggiamento della permanenza clandestina in Italia di numerosi cittadini brasiliani. L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha portato alla denuncia all’A.G. di un Ufficiale di Stato Civile e d’Anagrafe, in servizio nei Comuni di Boville Ernica e Torrice, un uomo della provincia di Frosinone sulla cinquantina, e della titolare di un’Agenzia di intermediazione internazionale, una donna sulla sessantina di origini brasiliane.

Secondo gli investigatori i due si sono resi responsabili, in concorso continuato tra loro e con altri, dei reati di favoreggiamento della permanenza clandestina in Italia di numerosi cittadini brasiliani, violazione delle leggi sul rilascio della cittadinanza italiana, falsità ideologica in atti pubblici, omissione d’atti d’ufficio, atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, violazione dell’art.21 comma 2/ter legge n. 241 del 07.08.1990 relativa al mancato incasso dei diritti consolari quantificabili in almeno 51.000,00 Euro con conseguente danno erariale, il tutto a vantaggio di 179 cittadini stranieri.

L’indagine partita dalla denuncia dell’Ambasciatore italiano a Londra

L’operazione, come spiegato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella mattinata in Questura, è scaturita da un esposto pervenuto alla Procura della Repubblica di Frosinone da parte dell’Ambasciatore italiano a Londra che ha parlato di “Svilimento e degradazione della cittadinanza italiana”. La Squadra Mobile, coordinata dal Dirigente Flavio Genovesi, con il prezioso supporto operativo del Commissario Andrea Aversa, ha così avviato le indagini caratterizzate dall’analisi di numerosi documenti, alcuni dei quali oggetto di sequestro presso i Comuni di Boville Ernica e di Torrice.

Svelata così l’esistenza, dal 2017 ad oggi, di un vero e proprio sistema finalizzato a favorire l’illegale permanenza sul territorio italiano di cittadini di nazionalità straniera allo scopo di far ottenere loro illecitamente, in tempi brevissimi e pressoché in assenza delle obbligatorie certificazioni e verifiche documentali necessarie, il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis dietro il pagamento di ingenti somme di denaro.

I soggetti brasiliani avevano in questo modo libero accesso in Europa. Il loro obiettivo non era infatti quello di restare in Italia ma di avere accesso a più paesi dell’Ue.

Un’organizzazione transnazionale operante tra Brasile, Germania e Italia: ricavi per oltre 700.000 euro

Dalle indagini condotte dai poliziotti è emersa la riconducibilità dell’attività in questione ad una organizzazione transnazionale operante tra il Brasile, la Germania e l’Italia che, grazie alla compiacenza dell’Ufficiale di Stato Civile e Anagrafe denunciato, ha incamerato negli anni rilevanti guadagni illeciti dai riconoscimenti delle cittadinanze iure sanguinis ottenuti in Italia; ad oggi il sodalizio criminale, a fronte di 179 procedimenti di cittadinanza italiana così definiti, risulta aver “fatturato” in soli tre anni una somma illecita superiore ai 700.000,00 euro.

L’operazione è stata condotta dagli agenti della Questura con una metodologia d’indagine di genere tradizionale (lunghi servizi di osservazione e pedinamento, ascolto di numerosi testimoni, ecc.) unita allo studio e all’analisi della normativa di riferimento e della grande quantità di materiale documentale sequestrato dall’A.G.

Sono in corso ulteriori indagini da parte della Procura di Frosinone, sotto la direzione del Procuratore facente funzione della Repubblica di Frosinone dott. Adolfo Coletta e del Sostituto Procuratore dott. Samuel Amari, che potrebbero portare a nuovi importanti sviluppi.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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