La sanità privata in allarme si appella al Governo: “Su LEA e farmacie serve chiarezza”

L'U.A.P. si rivolge alle massime cariche dello Stato per avere risposte "alla luce di nuovi fondi già stanziati che ammontano a 2 miliardi"

“Alla luce dei nuovi fondi che sono già stati stanziati per la sanità italiana, e di quelli ulteriori che si vogliono stanziare con il Piano strutturale di bilancio, ammontanti a 2 miliardi di euro“, come annunciato dalla Presidente del Consiglio, l’U.A.P., Unione Nazionale AmbulatoriPoliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, “chiede che venga mantenuto il medesimo nomenclatore tariffario del 2012 e i LEA, con una indicizzazione del 75% a partire dal 2025″.

Screening di prevenzione nelle farmacie

“Non poter continuare a mantenere il corrente nomenclatore tariffario ed i LEA provocherà, infatti, un
notevole danno anche alle stesse strutture pubbliche e agli ospedali, molti dei quali già in piano di rientro – si legge nella nota dell’U.A.P. –. Inoltre, chiediamo alla Ragioneria dello Stato chiarimenti in merito ai criteri di attribuzione dei fondi dedicati agli screening di prevenzione all’interno delle farmacie, che dovrebbero terminare la sperimentazione nel 2025, ed in particolare, chiediamo di conoscere da dove sono stati reperiti i suddetti fondi, atteso che in tale ambito le Regioni hanno proceduto ciascuna in maniera del tutto autonoma, in autoregolamentazione, attribuendo fondi alle farmacie, prive dei requisiti di professionalità, competenza e adeguatezza dei professionisti che eseguono le prestazioni sanitarie, che peraltro non assumono alcuna responsabilità civile e penale nel caso di eventuale errore diagnostico”.

Tale stanziamento, quindi, “si pone in netto contrasto con le dichiarazioni secondo cui la sanità italiana
sarebbe priva di fondi,
 ragion per cui era stata ravvisata la necessità di abbattere i costi per le strutture
sanitarie private accreditate e per gli ospedali pubblici – si legge ancora nella nota –, i cui prezzi sono bloccati dal 1991, mentre vengono stanziati fondi per le farmacie creando un’evidente disparità economica”.

“Per tali ragioni, chiediamo chiarimenti al MEF e alla Ragioneria di Stato sulla destinazione dei fondi che dal 2024 dovevano essere indicizzati sulle strutture sanitarie, come indicato dal MEF, e per i quali era
stata stabilita una dispensa sui tetti di budget dell’1% nel 2024, del 3% nel 2025 e del 4% dal 2026, che
andavano a modulare i tetti di spesa. Infine, chiediamo che le Regioni rendano conto dei finanziamenti erogati e chiediamo la nomina di un Organismo che controlli che le Regioni rispettino le norme nazionali e le disposizioni del MEF”, conclude la nota. – Fonte Agenzia DIRE www.dire.it

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Zuccheri nascosti, dove si trovano davvero e perché è così facile assumerne troppi: occhio al carrello della spesa

Una guida pratica a riconoscerli nella spesa di ogni giorno. La differenza, molto spesso, la fanno le etichette

Nuovi casi di lebbra in Europa: l’Italia non è immune. Come si trasmette e come si cura

Può colpire la pelle e i nervi delle mani e dei piedi, ma anche gli occhi e le mucose nasali, oltre che altri organi come reni e testicoli

“Bonus Psiconcologia”, il sostegno per i pazienti oncologici e per i loro familiari: il progetto

Voucher per colloqui psicologici e una piattaforma digitale con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra pazienti, familiari e professionisti

Asl, inclusione delle persone con disabilità visiva: conferito un riconoscimento alla Dott.ssa Corsi

Il premio per la riattivazione del servizio di Neuroftalmologia presso il Presidio Sanitario Distretto A – sede di Anagni

Frosinone – Neurologia dello “Spaziani” tra le eccellenze italiane secondo il PNE: il riconoscimento

Aderenza “molto alta” agli standard di qualità: il reparto di Frosinone tra i 26 migliori in Italia nelle rilevazioni 2025

Vitamina D, perché d’inverno diventa più importante e quanto conta davvero per la nostra salute

Nella stagione fredda la carenza è più diffusa: il corpo produce meno vitamina D proprio nel periodo dell’anno in cui ne avremmo più bisogno
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -