Ceccano – Inquinamento record, chiesto l’intervento di ARPA Lazio

Ceccano2030: "Ci auguriamo che ARPA Lazio intervenga quanto prima e che anche il Commissario Prefettizio accolga le nostre proposte"

“Davanti ai dati drammatici sull’inquinamento atmosferico a Ceccano nell’anno 2024, appena diffusi, mentre anche nei primi giorni del 2025 sono stati rilevati sforamenti continui ai limiti previsti per legge – 78 nell’ultimo anno – il collettivo Ceccano2030 ha ritenuto necessario chiedere ad ARPA Lazio di intervenire quanto prima. Purtroppo, il problema della città fabraterna non è una centralina posizionata male – come voleva far credere l’ex assessore all’ambiente Riccardo Del Brocco, con tutta la giunta e la maggioranza consiliare che era d’accordo con lui, anche perché la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che per definire che un valore limite è stato superato rispetto alla media calcolata per anno civile è sufficiente che il livello di inquinamento superiore a tale valore sia misurato presso un singolo punto di campionamento (allegato XI della Direttiva 2008/50, articoli 2 e 5)”. – Si legge in una nota di Ceccano2030.

“Il problema a Ceccano è quello relativo ad un rischio sanitario allarmante ed a politiche ambientali sterili che a parte qualche provvedimento tampone negli ultimi anni non hanno partorito nessun progetto a medio-lungo termine; infatti, consideriamo che l’Istituto Superiore di Sanità ha precisato che l’esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 e PM2,5 è associata all’aumento di disturbi respiratori, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica, effetti sul sistema cardiovascolare, con un aumento della mortalità per malattie respiratorie e un maggior rischio di tumore delle vie respiratorie. – Proseguono dal Collettivo – La mal’aria che attanaglia Ceccano, la respiriamo tutti: solo chi ha fatto parte dell’ultima amministrazione Caligiore continua a non accorgersene… Come Ceccano2030 siamo intervenuti costantemente sul tema con iniziative pubbliche e banchetti informativi nelle piazze, sollecitando interventi del Comune e della Provincia – visto che il problema interessa un territorio ampio e investe molti comuni limitrofi, azioni coordinate contro lo smog avrebbero sicuramente un impatto maggiore e in un tempo più breve – chiedendo consigli comunali e provinciali aperti in cui poter esporre le nostre proposte concrete, poco dispendiose e di facile attuazione con effetti a breve e medio termine.

Ci auguriamo che ARPA Lazio intervenga quanto prima e che anche il Commissario Prefettizio accolga le nostre proposte, non ripetendo l’errore dell’amministrazione comunale commissariata di limitarsi a interventi spot come saltuarie domeniche ecologiche o generici divieti non fatti rispettare. Per uscire dalla nuvola grigia in cui Ceccano e la provincia di Frosinone sono avvolte, la premessa è la piena attuazione del “Piano di risanamento della qualità dell’aria” della Regione Lazio, come fatto in molti comuni della nostra regione che, grazie ad esso, hanno visto un miglioramento notevole della qualità dell’aria. Il piano prescrive l’abbattimento dell’inquinamento dovuto all’uso di impianti a biomassa, non con l’obiettivo di criminalizzare gli impianti a biomassa, largamente utilizzati nel territorio, anche per i costi raggiunti da altri combustibili, ma allo scopo di mettere a norma di tali sistemi, onde consentire il loro uso parallelamente all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Chiediamo ad ARPA indicazioni in tal senso, seguite da un monitoraggio efficiente per verificare l’efficacia delle misure che saranno poste in essere”.

Le proposte contro l’inquinamento

Dal Collettivo arrivano alcune proposte contro l’inquinamento: “Poi, è necessario procedere alla piantumazione di specie arbustive delle cosiddette piante antismog nelle aree verdi e siepi o piantine antismog nel centro urbano, lungo il fiume, nelle contrade; quindi, adottare un piano della mobilità adeguato alle peculiarità della città fabraterna, nell’ottica della Città(20)30, con poli di interconnessione fra diverse forme di trasporto (pubblico e privato) e realizzando piste o percorsi ciclopedonali dove possibile; introdurre limiti di velocità più stringenti per ridurre le emissioni e azioni di fluidificazione del traffico; dunque, attivare una reale e concreta forma di trasporto pubblico con mezzi ecologici nel territorio comunale, oggi praticamente inesistente; inoltre, usare la pittura antismog per gli edifici pubblici; pertanto, valutare l’istituzione di un blocco parziale della circolazione, riguardante alcune zone della città, in determinati giorni e orari, da attuare come misura strutturale e abituale, e non saltuaria, seguendo (di concerto con abitanti e commercianti) nei quartieri, e limitazioni del traffico per le strade interessate da ingresso e uscita dalle scuole, insieme a un efficiente piano del traffico merci; infine, installare purificatori d’aria per esterno e da interno nelle strutture pubbliche, cominciando a intensificare il lavaggio delle strade sempre annunciato e mai realizzato. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera delle aziende, i cittadini hanno già pagato abbastanza e, come prevede il T.U. Ambientale, è imperativo che chi inquina paghi e smetta di inquinare. Per questo, per tornare a respirare a Ceccano, siamo impegnati nel costruire una proposta seria, concreta, trasparente, partecipativa ed efficace per un’altra città possibile, quella che i cittadini vogliono vivere nel futuro”.

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