Morbillo, nel 2024 superati i mille casi: il 90% dei pazienti non era vaccinato

"Il vaccino, che è sicuro ed efficace, rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia”

Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024, in Italia, sono stati notificati 1045 casi di morbillo di cui 53 nel mese di dicembre 2024, numero in aumento rispetto al mese precedente, mentre in tutto il 2023 erano stati 44 i casi notificati. È quanto emerge dal numero di gennaio 2025 del bollettino periodico Morbillo & Rosolia News curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia.

“L’aumento dei casi nel 2024 è significativo, e riflette quello registrato in tutta Europa e segnalato più volte dall’Ecdc – afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss -. Il morbillo può essere potenzialmente pericoloso, specie per i più piccoli, ma le sue complicanze possono essere molto gravi anche per gli adulti. Il vaccino, che è sicuro ed efficace, rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia”.

Nel 2024 diciotto Regioni/PPAA hanno segnalato casi, di cui otto (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) hanno segnalato complessivamente l’85,1% dei casi (889/1.045). L’incidenza più elevata è stata osservata nella P.A. di Bolzano (67,0/milione abitanti) seguita dalla Sicilia (37,3/milione), dall’Abruzzo (37,0/milione), dal Lazio (35,0/milione), dall’Emilia-Romagna (31,6/milione) e dalla Liguria (29,2/milione). A livello nazionale, l’incidenza nel periodo è stata pari a 17,7 casi per milione di abitanti.

Sempre nell’intero 2024, l’età mediana dei casi segnalati è pari a 30 anni (range: 0 – 73 anni). Oltre la metà dei casi (51,7%) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 23,7% ha più di 40 anni di età. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (79,0 casi per milione). Sono stati segnalati 50 casi in bambini con meno di un anno di età (126,9 casi per milione). Lo stato vaccinale è noto per 975 casi dei 1.045 segnalati (93,3%), di cui 878 casi (90,1%) erano non vaccinati al momento del contagio, 57 casi (5,8%) erano vaccinati con una sola dose e 33 casi (3,4%) erano vaccinati con due dosi. Per i rimanenti 7 casi (0,7%) non era noto il numero di dosi effettuate. Circa un terzo dei casi (n=362; 34,6%) ha riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (n=156) e polmonite (n=114). È stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Per il 49,5% dei casi (517/1.045) viene riportato un ricovero ospedaliero e per un ulteriore 18,8% (196 casi) una visita in Pronto Soccorso.

La trasmissione

L’informazione sull’ambito di trasmissione è nota per il 42,0% dei casi segnalati (439/1.045). La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito familiare (n=178; 40,5%). Novantacinque casi (21,6%) si sono verificati a seguito di trasmissione in ambito sanitario (nosocomiale o ambulatorio medico), 74 (16,9%) casi durante viaggi internazionali, 45 (10,3%) hanno acquisito l’infezione in ambito lavorativo (non medico) e 26 (5,9%) casi in ambito scolastico. Tra i casi segnalati, 78 sono operatori sanitari, di cui 58 non vaccinati, 15 vaccinati (9 casi con due dosi, 4 con una sola dose, 2 non noto il numero delle dosi effettuate). Il 52,1% dei casi di morbillo confermati in laboratorio sono stati genotipizzati (545/1.045) e mostrano la seguente distribuzione: 523 casi con genotipo D8, 22 casi con B3. Nello stesso periodo in esame sono stati segnalati anche 2 casi di rosolia, classificati come possibili.

La sorveglianza è coordinata dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici e il Laboratorio Nazionale di riferimento per il Morbillo e la Rosolia con il contributo della rete nazionale di Laboratori Regionali di Riferimento (MoRoNet). – Fonte ISS.

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