Congresso Pd, il processo è “frizzato” ma Area Dem e Schlein vanno avanti. Ripartenza ripana

Pubblicato il testo della riunione della commissione regionale di garanzia del partito laziale. C'è chi vuol stoppare il clan delle mozioni

È stato pubblicato il 15 gennaio scorso il verbale della commissione regionale di garanzia del Pd Lazio – riunitasi 5 giorni prima – con cui le operazioni congressuali della federazione di Frosinone vengono al momento sospese. Ecco come vengono riassunti i termini della vicenda. Il commissario Alberto Tanzilli ha comunicato di aver rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico straordinario di presidente della Commissione congresso della federazione provinciale di Frosinone per “sopravvenuta mancanza dei presupposti politici ed organizzativi alla base della nomina e di aver restituito ai competenti organi regionali e/o nazionali del partito le relative prerogative ed i poteri connessi”. La commissione di garanzia regionale, organismo di garanzia del Pd Lazio ha, quindi, verificato “la decadenza della Commissione provinciale per il Congresso a causa delle dimissioni presentate dalla maggioranza dei membri della commissione medesima”; registrato “la presentazione di numerosi ricorsi in ordine alla regolarità delle successive operazioni di tesseramento svolte nei Circoli di competenza territoriale della federazione di Frosinone”; ha deliberato “il congelamento esclusivamente ai fini congressuali dei risultati del tesseramento terminato con la consegna nei giorni 7 e 8 gennaio 2025 delle tessere sottoscritte, in attesa delle conclusioni del’esame dei ricorsi presentati e/o eventuali interventi da parte di organismi nazionali o regionali”.

Nonostante siano stati tutti almeno per ora “frizzati”, la coalizione di Area Dem e Area Schlein (Collettivo Parte di Noi) il 13 gennaio ha organizzato una grande adunata pre-congressuale al ristorante “Alba Rossa” di Ripi. È stato il primo incontro ufficiale tra gli esponenti dell’alleanza. Achille Migliorelli viene definito il vero trait d’union dell’alleanza. Presenti vari sindaci ed amministratori, i consiglieri provinciali Antonella Di Pucchio e Luigi Vittori.

Dalla delibera della commissione regionale all’adunanza di De Angelis

A prendere per primo la parola è stato Francesco De Angelis: “Di ventidue sindaci iscritti al Partito Democratico, diciannove voteranno Achille Migliorelli”, ha esordito. “Siamo pronti per far vincere questo progetto che Achille interpreta al meglio, – ha aggiunto. C’è stato il ricordo del nonno di Achille Migliorelli, di cui porta il nome e che è stato sindaco di San Giorgio a Liri per oltre trent’anni, oltre che figura storica di riferimento della sinistra riformista.

Danilo Grossi, della Direzione Nazionale e in rappresentanza del Collettivo Parte di Noi, ha polemizzato: “In questi giorni non è stato bello sentir parlare solo di ricorsi e leggere sulla stampa articoli al vetriolo. È un’immagine brutta venuta fuori del Pd. Un’immagine che non corrisponde alla realtà e per quanto ci riguarda abbiamo cercato di avere sempre dei toni bassi”. Quindi l’intervento finale. “Vedo una comunità grande e forte, che a me dà una grande responsabilità che verrà divisa con tutti voi. Con tutti noi. Grazie a tutte le persone che stanno sostenendo la mia candidatura”, ha scandito Migliorelli nel chiudere l’iniziativa -. il Partito Democratico è uno e personalmente sono abituato ad avere un dialogo costante, per arrivare a soluzioni il più condivise possibile”.

Ambrosiano (ex Articolo Uno): ora si dia inizio ad un nuovo percorso

“Il segretario di un partito rappresenta il documento politico, la base programmatica e l’indirizzo che ogni rappresentanza nei territori dovrebbe prefiggersi di perseguire. Esso deve rappresentare le nostre aspirazioni, manifestare le nostre idee sull’organizzazione e dichiarare gli obiettivi da portare a conoscenza della collettività. Crediamo molto nell’importanza della forma partito come strumento preciso per indirizzare la nostra attività politica e associativa”: lo ha scandito Gaetano Ambrosiano, ex segretario di Articolo Uno a commento dell’iniziativa di Ripi a cui ha preso parte. “Oggi – ha aggiunto – grazie alla Schlein forse è giunto il tempo di cambiare, di voltare pagina, il tempo di scrivere un nuovo percorso nella storia di questo partito e del centro sinistra.
 Cambiare veramente e totalmente vuol dire cambiare modo di pensare, modo di vedere, modo di essere. Significa immaginare una nuova percezione, una nuova politica ed una nuova struttura nel modo di concepire il partito non più su una base della conta delle tessere ma su una scelta di capacità politica della persona nei confronti dell’istituzione partitica e della società contemporanea. Inoltre la scelta che dovrebbe caratterizzarci e distinguerci dal passato è che noi non abbiamo più nemici da combattere all’interno del “Partito”. La volontà di un cambiamento – ha ricordato Ambrosiano – pone al centro l’azione politica al servizio delle persone creando una semplificazione il concetto di un partito aperto inclusivo, facilitando cosi la partecipazione attiva che ha come primo obiettivo di riportare in strada e tra la gente nel più semplice concetto di politica e di visione di ”Futuro”. E per Futuro si intende un progetto che pone l’individuo al centro del sistema politico in un mondo che sta attraversando trasformazioni epocali già di fatto operanti”.

Spazio a tutti gli iscritti, stop correnti “dinosauro”

L’esponente di area ex Speranza-Bersani ha, poi, ammesso che il Partito Democratico sta vivendo oggi un periodo di disagio al suo interno, “dove le correnti sono allo sbando più totale, assenti di un progetto politico condiviso, in continue fasi congressuali la cui unica funzione è basata su accordi composti e trascritti attraverso i “Clan delle Mozioni”, una gestione a tavolino, basata sulla ripartizione di ruoli ed incarichi, concessa a pochi e totalmente estraniante dalla militanza di base. In questo si intende aprire una riflessione per ridare identità alla partecipazione di militanza attiva attraverso i circoli territoriali di federazione e regionali che a tutt’oggi cosi non è. Una buona dirigenza nelle sue componenti, deve avere chiaro il senso della sua missione, deve essere capace di capire, affrontare e risolvere i problemi in funzione del “buon funzionamento” all’interno del Partito, ed avere nei confronti dei militanti un atteggiamento pluralista e paritario”. Ambrosiano sottolinea che si tratta di riflessioni “rivolte a tutti gli iscritti e non alle “correnti”, dinosauri di un mondo politico oramai lontano, parole che nella convinzione politica vanno identificate in un sistema di valori senza i quali sarebbe vuota ogni proiezione futura. (…) Crediamo che Achille Migliorelli rappresenti nella sua scelta il pluralismo di una Sinistra Laica e Cattolica che questo porta in bagaglio al servizio del Paese e dei territori e di tutte le nostre piccole comunità”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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