Sora – Operazione antidroga, stupefacente anche negli ovetti Kinder: “Turkiste” ferma la rete albanese

Ai domiciliari come anticipato anche la compagna dell'albanese destinatario di misura. Perquisizioni ad Atina e in casa di un giovane sorano

L’attività di indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sora, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cassino, era quanto mai fondata. Ne ha dato oggettiva testimonianza l’esito delle perquisizioni delegate dal Pubblico Ministero inquirente a margine dell’esecuzione delle Ordinanze di Custodia Cautelare agli arresti domiciliari emesse dal GIP del Tribunale di Cassino ed eseguite nella giornata di ieri.

Difatti in tutti i luoghi perquisiti, ancora frequentati, è stato possibile rinvenire della sostanza stupefacente. A trovarla è stato il fiuto di “AX”, il pastore tedesco del Nucleo Cinofili Carabinieri di Roma Santa Maria di Galeria che con la sua Carabiniere Conduttrice, Chiara, è stato determinante non solo questa volte ma anche nelle altre fasi dell’indagine. Furono proprio AX e il Carabiniere Scelto Chiara, lo scorso dicembre, nell’appartamento di Via Costantinopoli, a risolvere l’enigma che non aveva consentito ai militari di trovare dove era occultata la droga. Più di 50 grammi di cocaina che il cane ha scovato nei vasi delle piante poste sul ballatoio e sulle scale di ingresso all’appartamento al terzo piano, quello concesso in uso agli spacciatori dal gruppo familiare a capo dell’attività delinquenziale.

Fu proprio il cane che, durante la salita, si era soffermato vicino le piante a segnalare che li dovevano scavare i Carabinieri. In quella circostanza, la cocaina venne rinvenuta in 6 vasi differenti nei pressi dell’ingresso dell’appartamento. Una parte già suddivisa in dosi, circa 30 da mezzo grammo ciascuna, altre parti ancora da suddividere. All’interno dell’appartamento vennero poi trovati e sequestrati materiali per il condizionamento, 2 bilancini di precisione e circa 2000,00 euro in contanti, tutto sequestrato. L’arrestato era un 45enne albanese che attualmente non è più sul territorio nazionale. Uno dei coinvolti nell’inchiesta Turkiste.

Così anche nella mattinata di ieri, 6 febbraio, una volta raggiunto il primo obiettivo, dove dimorava il 31enne albanese da sottoporre agli arresti domiciliari, i militari dei reparti della Compagnia Carabinieri di Sora hanno preso preliminarmente posizione intorno all’edificio, proprio a scongiurare che, all’atto dell’intervento, gli occupanti si liberassero di oggetti o sostanze illegalmente detenuti. Raggiunto l’ingresso, quando i Carabinieri si sono qualificati, dopo qualche minuto, difatti, la donna 39enne italiana, compagna dell’uomo e anch’essa già iscritta nel registro degli indagati durante le investigazioni, è uscita sul balcone ma da li ha visto i Carabinieri ed è rientrata. Una volta entrati i militari e congelata la situazione, dopo aver informato i presenti del motivo della loro presenza, sono iniziate le operazioni di perquisizione.

Droga nell’ovetto Kinder

Erano le 4,30 del mattino. AX, il pastore tedesco Carabiniere, è entrato nell’appartamento ed e riuscito, con pochi passaggi, a segnalare in un mobile della sala la presenza della droga. Sono stati poi i militari del NORM a trovare un contenitore giallo di quelli per “la sorpresa dell’ovetto Kinder” con all’interno 15 dosi in un piccolo involucro di cellophane termosigillato. Tutte uguali, tutte da mezzo grammo l’una, come fossero state confezionate con un macchinario, tanta deve essere l’abitudine a preparare quella dose di vizio che in realtà è dose di dolore e a volte di morte.

Ma AX e la sua conduttrice non si sono fermati e, in camera da letto, hanno trovato un altro involucro di cellophane che questa volta conteneva un’unica “pietra” di cocaina da 20 grammi. All’interno di uno zainetto, sempre segnalato dall’unità cinofila, un’ulteriore dose di cocaina ed una di hashish.

Perquisizioni ad Atina

Nel corso delle indagini, erano inoltre emersi riferimenti ad una abitazione in Atina, un’abitazione di edilizia popolare assegnata alla nonna della donna, che in questo periodo non è presente in casa, dove sicuramente i due custodivano altro stupefacente. Il dispositivo si è spostato così in Valle di Comino e nell’abitazione, sempre AX, ha segnalato la presenza dello stupefacente. Ben 100 grammi in un unico pezzo pronto ad essere suddiviso, verosimilmente in pezzi più piccoli come quello trovato nella prima abitazione, e successivamente in dosi.

A questo punto, avuto l’ulteriore inconfutabile conferma che i due, la cui corresponsabilità con il gruppo criminale indagato era emersa chiaramente durante i servizi di osservazione e pedinamento effettuati e con i sequestri effettuati nei confronti degli acquirenti, sono stati arrestati in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Anche la donna – come anticipato nella mattinata dalla nostra Redazione – è dunque finita ai domiciliari.

Per l’uomo un doppio arresto, sia in esecuzione della misura cautelare personale che per la responsabilità accertata all’esito della perquisizione. In attesa dell’udienza di convalida, prevista per i prossimi giorni, i due arrestati sono stati ristretti agli arresti domiciliari su disposizione del Pubblico Ministero di turno.

Perquisizioni in casa di un giovane sorano

Terminata questa prima fase l’unità cinofila si è spostata su un altro obiettivo, anche questo preliminarmente acquisito dai Carabinieri del NORM e delle Stazioni di Sora in zona “Selva” presso l’abitazione di un altro indagato, un 24enne sorano già con precedenti specifici e sul cui conto erano già emersi importanti riscontri durante le indagini. Anche qui AX è riuscito, insieme ai militari, a trovare lo stupefacente, questa volta hashish per circa 15 grammi. I Carabinieri hanno poi trovato bilancini, materiale per il confezionamento e, sotto al materasso del letto del ragazzo, la somma contante di 2000 euro circa, certamente provento dell’attività di spaccio. Nei suoi confronti, intanto, scattata un’ulteriore denuncia in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di droga.

L’esito delle perquisizioni rappresenta la chiusura di un cerchio, una conferma, attesa dagli inquirenti, della bontà delle informazioni raccolte durante le indagini e delle loro valutazioni; se fosse necessario, un ulteriore elemento caratterizzante dell’unità di intenti tra Procura della Repubblica e Carabinieri del territorio, ma in generale di tutte le forze dell’ordine, i cui sforzi sono tutti protesi alla ricerca contrasto della criminalità che mina la vivibilità di questa bella terra, attraverso la raccolta di dati di fatto concretamente riscontrabili. Anche queste risultanze verranno comunque rimesse all’Autorità Giudicante.

Rimane, allo stato, una Misura Cautelare Personale da eseguire, per la quale sono in corso le ricerche. Dalle informazioni in possesso ai militari, il soggetto destinatario non è in Italia.

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