Polizze Asl e favoritismi, l’ex commissario straordinario Macchitella: “Mai subito ingerenze o pressioni politiche”

L'ex commissario dell'azienda sanitaria di Frosinone punta l'indice sulla macchina del fango messa in atto dalla politica

“A parte che sono passati tre anni e non mi posso neanche ricordare, comunque non mi pare. Quello che, però, posso dire è che non ho mai subito ingerenze da parte di nessuno. I politici tutti, di destra e di sinistra, sono venuti sempre a chiedere cose attinenti le attività dell’azienda e sicuramente non quelle amministrative: i sindaci mi chiedevano servizi, i politici chiedevano spiegazioni”.  Lo ha detto all’Adnkronos Luigi Macchitella, ex commissario straordinario della Asl di Frosinone, insediatosi dopo la rimozione del direttore generale Isabella Mastrobuono, e rimasto per quattro anni a capo dell’azienda sanitaria, fino ad agosto 2019.

Eppure c’è chi sostiene il contrario. A cominciare da alcune sigle sindacali, ma anche da diversi esponenti politici. Ma la risposta ai tanti fronti aperti arriverà al termine dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Frosinone sul caso Ruberti. Solo allora si capirà se ci sono estremi di reato, oppure se tutto va ricondotto alla cosiddetta macchina del fango.

Stando alle dichiarazioni di Macchitella, quando lui era al vertice dell’azienda di via Fabi, non avrebbe subito pressioni di alcun genere, neanche di carattere amministrativo. “Penso che in tutte le province  – ha evidenziato – ci siano medici della Asl che fanno politica. Io ho sempre tenuto separate le due cose. Il medico politico non ha mai interferito con le attività amministrative dell’azienda, il medico dipendente si è sempre comportato secondo i criteri della dipendenza e non gli ho mai consentito di approfittare del suo eventuale essere politico per ottenere delle situazioni di maggior favore. Poi, comunque, che ora venga fuori tutto questo, mi pare di capire sia sicuramente una questione legata alla campagna elettorale. C’è una predisposizione da parte dei politici a voler infangare tutta l’attività che abbiamo fatto in quegli anni”.

Relativamente alle polizze sanitarie in favore della compagnia di Vladimiro De Angelis, fratello dell’europarlamentare Pd Francesco, ha evidenziato che ne ha fatta una sola prevista dal capitolato di gara e una seconda di sei mesi per consentire l’effettuazione della gara. Dopo di che  – ha argomentato – me ne sono andato, e tutte le successive proroghe sono state fatte per due anni dai miei successori e non hanno fatto più niente. Io non c’entro nulla  ma sono stato messo alla berlina. Le gare, comunque, sono lunghe ed  evidentemente ci sono stati problemi di carattere amministrativo che non hanno permesso di arrivare a conclusione. Su questa cosa delle assicurazioni, tra l’altro, c’era una pendenza con la Regione che voleva centralizzare le gare e non sapevamo se potevamo indirle o se lo avrebbe fatto la stessa Regione, che non si era ancora espressa”.

“Non so per quale motivo ci sono state tutte quelle proroghe – ha continuato  Macchitella – avranno avuto le loro motivazioni”. Un passaggio lo ha riservato al modo di fare della politica in vista delle elezioni. “Ricordare cose dopo anni è proprio un meccanismo del fango, legato alla campagna elettorale”.

E sulle nomine ha affermato: “Non ho sbloccato alcuna nomina, se non quelle autorizzate dalla Regione. Se l’ho fatto evidentemente potevano essere fatte, c’era una diversa valutazione tra la Mastrobuono e me. Si tratta di fango”.

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