Una piazza piena di idee, di volti giovani, di cartelloni colorati e di voci che chiedono con forza un cambiamento. È quanto si è visto sabato 14 Giugno in piazza Diamare, nel cuore di Cassino, dove il Network Giovani ha organizzato un partecipato banchetto informativo contro la guerra e il riarmo, in favore di un futuro fondato sulla pace, sui diritti e sull’investimento in beni pubblici come la scuola, la sanità e i servizi sociali.
L’iniziativa ha attirato decine e decine di ragazzi e ragazze, ma anche adulti e famiglie, che si sono fermati non solo per raccogliere materiali informativi, ma soprattutto per confrontarsi, per discutere apertamente e condividere un messaggio che sta diventando sempre più trasversale nella società civile: la guerra non è mai la soluzione.
“Viviamo un tempo in cui la parola ‘pace’ viene relegata a vuota retorica, mentre ogni giorno si spendono miliardi di euro in armi e strumenti di morte. È ora di dire basta. Bisogna condannare ogni tipo di guerra – non solo quelle lontane da noi – e pretendere che il nostro Paese investa nel futuro, non nella distruzione. Le nuove generazioni meritano scuole sicure, ospedali funzionanti, servizi pubblici accessibili. Questo è il vero terreno su cui costruire la pace.” Così si è espresso uno dei rappresentanti del Network Giovani di Cassino, Alessandro Marino.
Durante il presidio sono stati distribuiti post-it sui quali è stato chiesto ai passanti di esprimere un proprio pensiero contro la guerra. Molti giovani hanno preso la parola spontaneamente, raccontando le proprie paure per un mondo che sembra dirigersi verso una nuova corsa agli armamenti, e la propria voglia di non restare in silenzio.
Un banchetto, dunque, che è diventato agorà, luogo di confronto pubblico e partecipato, in cui il concetto di pace è stato declinato non solo come assenza di guerra, ma come giustizia sociale, pari opportunità, accesso ai diritti fondamentali e dignità per tutti.
L’impegno del Network Giovani
Il Network Giovani non è nuovo a iniziative di questo tipo: da tempo porta avanti campagne contro il militarismo, la logica dei blocchi contrapposti e la retorica bellicista che sta tornando a occupare spazi mediatici e politici. Cassino, città simbolo della devastazione della Seconda guerra mondiale, è sembrata il luogo ideale per ribadire che la memoria storica non può essere separata dalle scelte politiche del presente.
“Parlare di pace oggi non è un gesto neutro – ha aggiunto Angelica Lamberti, responsabile del Gruppo Territoriale di Cassino – ma un atto radicale di responsabilità. Di fronte a chi vuole normalizzare il linguaggio della guerra, noi vogliamo riportare l’attenzione sulla vita, sull’umanità, sul dialogo. Siamo una generazione che non vuole essere né complice né spettatrice: vogliamo essere protagonisti di un futuro diverso.”
L’evento di Cassino si inserisce in una serie di iniziative che il Network sta portando avanti in diverse città, con l’obiettivo di costruire una rete dal basso che rimetta al centro la voce delle nuove generazioni. Una voce che, a giudicare dalla partecipazione, è più viva e determinata che mai.