Asl, atto aziendale sospeso in attesa di definire il confronto con la Regione. La Fials: “Procedura antisindacale”

Stop al documento che definisce l'organizzazione e il funzionamento dell'intera azienda sanitaria. Per D'Angelo e Tomasso: passo antisindacale

Avvertimento ai lettori: siamo in un labirinto burocratico e capirci qualcosa è un’impresa. Ma in gioco ci sono questioni che riguardano la salute di tutti e quindi è necessario tentare un approfondimento. Fatto sta che il primo luglio l’Asl di Frosinone ha deliberato di sospendere in via cautelativa la proposta di Atto di autonomia Aziendale di cui alla Delibera n. 482 del 16/06/2025; di trasmettere la deliberazione alla Regione Lazio — Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria; di rinviare a successivo atto la conferma e/o l’integrazione della proposta di Atto di autonomia Aziendale. Parliamo del documento fondamentale di ogni azienda sanitaria locale che ne definisce l’organizzazione in conformità con le direttive regionali. Ma perché la sospensione?

A leggere gli atti pubblicati dall’Asl, tutto ha inizio con una nota del 7 ottobre 2024 con la quale la Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio- Sanitaria ha trasmesso, in merito alla proposta del nuovo atto aziendale dell’Asl di Frosinone, i primi rilievi formulati dal Gruppo di lavoro appositamente istituito per l’approvazione degli atti aziendali. Il 19 novembre successivo via Fabi trasmette la proposta del nuovo Atto Aziendale. Con deliberazione n. 482 del 16 giugno scorso si arriva finalmente all’“adozione proposta nuovo Atto aziendale”. Ma con una precisazione: “che le organizzazioni sindacali della Dirigenza Sanitaria, del Comparto e della Dirigenza PTA, convocate ex post, hanno confermato, ad eccezione della FIALS, di condividere la proposta di adozione dell’Atto di autonomia aziendale dell’ASL di Frosinone oggetto della deliberazione n. 482/2025 senza sollevare alcuna eccezione e condividendo l’intenzione di velocizzare l’iter di approvazione”.

Arriva la diffida dopo il ricorso giudiziario presentato al Tribunale di Frosinone

In questo contesto arriva la diffida firmata proprio ieri dal segretario generale Fials, Francesco D’Angelo e dal legale dell’organizzazione sindacale, avvocato Giuseppe Tomasso, inviata alla Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria Regione Lazio nella persona di Andrea Urbani, al direttore generale dell’Asl di Frosinone Arturo Cavaliere, al direttore dell’unità operativa complessa di Gestione e valorizzazione risorse Umane e al collegio sindacale dell’Asl di Frosinone. Il 30 giugno 2025 notifica all’Asl il ricorso per condotta antisindacale (per la mancata informativa sul nuovo atto aziendale) di cui al giudizio iscritto al n RG 2388/2025 presso il Tribunale di Frosinone- nonché la PEC, con la quale l’organizzazione sindacale dà atto di aver appreso “che la direzione generale aveva provveduto sempre il 30 giugno a chiamare i singoli dirigenti sindacali delle varie sigle sindacali per fargli sottoscrivere verbali nei quali si asserisce che il manager avrebbe illustrato la proposta del nuovo atto aziendale. Ferma la contestazione Fials secondo cui tali incontri non sono avvenuti a fronte di una convocazione (avvenuta a mezzo telefonico), in ogni caso e comunque, tali verbali recano una data successiva a quella di adozione della delibera 482 del 16.06.25 (l’uno, per il comparto, del 18.06.2025 e, l’altro, -Dirigenza- del 30.06.2025). Il primo luglio è arrivata, come visto, la sospensione in via cautelativa dell’atto aziendale che viene giustificata in considerazione che “il dialogo costruttivo con la Regione Lazio è ancora in corso anche in riferimento a taluni aspetti sollevati dall’interlocuzione oggetto della citata nota del novembre 2024”.

Via Fabi si riserva la possibilità di confermare o integrare il provvedimento

Secondo D’Angelo e Tomasso, il provvedimento “risulta incomprensibile e comunque non in grado, in ogni caso, di estinguere la antisindacalità della condotta. La disposta sospensione della delibera n 482/20025 non è in grado di contrastare
l’azione giudiziaria atteso che la sospensione non elimina il provvedimento, ma ne
sospende l’efficacia, ovvero la capacità di produrre i suoi effetti che rimangono
comunque latenti; ma l’antisindacalità risiede nel fatto che il provvedimento è stato
adottato senza la preventiva informativa sindacale per cui è il provvedimento che è
lesivo e il suo mancato annullamento comporta gli effetti lesivi; di qui, la necessità
dell’annullamento e procedere ex novo ad una informativa sindacale; sospendere
l’efficacia permanendo il provvedimento significa far permanere l’antisindacalità
della condotta”. La Fials ribadisce nella sostanza che “non si potrebbe dare una informativa su una decisione già assunta (anche se al momento priva degli effetti ma che possono rivivere subito) perché verrebbe a ‘snaturare’ la funzione propria del informativa preventiva: l’informativa deve essere comunicata alle organizzazioni sindacali prima che l’atto o la decisione oggetto dell’informativa venga adottata. Questo principio è fondamentale per garantire che i sindacati possano esercitare il loro ruolo di tutela dei lavoratori, esprimendo valutazioni e partecipando
costruttivamente alla definizione delle misure da adottare. Non ha senso dare una informativa su questioni che la ASL ha già deciso in un provvedimento (delibera 482) con l’escamotage della sospensione dello stesso. E che si tratti della volontà di mantenere vivo tale provvedimento lo dimostra il fatto che la Asl ha dedotto “di rinviare a successivo atto la conferma o l’integrazione della proposta di Atto di Autonomia aziendale di cui al precedente capoverso”

Possibile l’approvazione e la successiva attuazione di singoli assetti organizzativi

L’azienda, ferma la sospensione della delibera, sembra voler procedere all’approvazione/attuazione di singoli ‘spezzoni’ dell’assetto organizzativo della
proposta di atto aziendale nel passaggio in cui afferma: “questa Direzione procederà, con l’assunzione di specifici atti deliberativi, all’attuazione di quanto programmato, se di nuova istituzione o se necessità di opportuni ed adeguati processi di riorganizzazione…tenendo costantemente aggiornata la Regione dello stato di attuazione di quanto programmato”.

“E’ evidente – concludono i vertici Fials – che su ciascuna iniziativa potrà attivarsi apposita azione giudiziaria per condotta antisindacale atteso che non è stata preceduta dall’informativa. Si diffida pertanto a voler annullare/revocare la deliberazione n 482/2025 provvedendo all’esito a fornire apposita dettagliata ed esaustiva informativa sindacale”.

Da qualunque punto di vista la si guardi, questa vicenda sembra un bel pasticcio burocratico, sperando che non abbia conseguenze negative né per i dipendenti dell’azienda e neppure per i pazienti.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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