Attenti a quei due: Giuseppe Sebastianelli e Francesco Evangelista fanno tornare alla mente – pensando alle coppie capaci di far disastri – Roger Moore e Tony Curtis dei bei tempi andati. Ai due consiglieri comunali di opposizione va riconosciuto d’aver scosso l’insostenibile torpore consiliare cassinate, dominato da silenzi (su tutti i banchi) ed accondiscendenze diffuse e palpabili, sin dall’indomani dell’elezione bis del primo cittadino Enzo Salera – avvenuta con maggioranza schiacciante che ha letteralmente tolto il fiato in gola alla quasi totalità del centrodestra -. Fortunatamente ne sono rimasti di spunti critici nei polmoni dei terribili due. Una volta c’era Renato De Sanctis – leader del Comitato No Acea del tempo – a far girare le scatole al primo cittadino nella sua prima consiliatura. Dall’altra sera Sebastianelli ed Evangelista si sono meritati finalmente la “successione” al titolo di rompiscatole del manovratore. Perché la democrazia non è stendere tappeti a chi è il vincitore e gestisce il potere: è controllare e, nel caso, contestare. Sempre restando distanti, studiandosi delibere e determine, evitando di cadere nella trappola della ‘opposizione costruttiva’ (più banalità che trasversalismo) e sfuggire alla tentazione di votare a favore di chi la maggioranza già ce l’ha, e la fa valere senza esitazione.


I terribili due (Sebastianelli ed Evangelista) rianimano il Consiglio tutto parole felpate
Proprio come accaduto quando il sindaco ha dato l’ordine di ritirata – per evitare la discussione delle interrogazioni presentate dall’opposizione (punendola) -, ed ordinatamente i suoi – senza neppure un battito di ciglia – hanno abbandonato l’aula fino a far mancare il numero legale. Nel frattempo il risultato necessario per far proseguire la consiliatura – cioè l’approvazione dell’assestamento generale del bilancio 2025/2027 e della salvaguardia degli equilibri finanziari – era stato raggiunto coi 15 voti della maggioranza. Ma lo sgarro d’aver visto uscire dall’aula i 9 della minoranza prima del voto era troppo per un primo cittadino che li aveva conosciuti quasi tutti come docili e remissivi, se non perfino plaudenti ricordando con struggimento il 60% dei consensi (che a loro stessi erano mancati). Era successo che agli atti del documento finanziario mancava la relazione dei revisori dei conti, incredibile ma vero. Si è scoperto, dopo un’interruzione di mezz’ora, che quel documento pur non caricato sul cloud era regolarmente depositato presso la presidenza del Consiglio; quindi la seduta è ripresa. Ma l’opposizione, che chiedeva un rinvio del punto per chiarire la vicenda, ha dovuto trarre le consegenza ed alzarsi in blocco dagli scranni.
Dalla sicurezza a minori stranieri e ritorno della squadra mobile: quel che è saltato
Da qui la rivalsa con l’ordine di stop al Consiglio ad un comando e 15 pugni battuti sul petto subito dopo all’unisono. Non si son potute neppure leggere le interrogazioni di Nora Noury e Carmine Di Mambro sui “Sapori del cassinate e dintorni”; di Francesco Evangelista per annullare l’interscambio tra il Comune di Cassino e il Comune di Sora per una unità con profilo di agente di Polizia Locale, area degli istruttori; ancora di Carmine Di Mambro e Nora Noury, sulla sicurezza urbana e gestione dei minori stranieri non accompagnati; e poi di Giuseppe Sebastianelli, sulla costituzione di un comitato di gestione dei lavori pubblici e della manutenzione con rappresentanza anche dell’opposizione consiliare; ancora di Giuseppe Sebastianelli sul rafforzamento della sicurezza pubblica – potenziamento del commissariato – ripristino della squadra mobile – adozione di misure territoriali e legalità, decoro urbano. A seguire ancora lui, Sebastianelli, sulla trasparenza e interventi sulla presunta contaminazione e sostituzione del terreno in area agricola della villa comunale di Cassino; sempre lui, Sebastianelli, ad oggetto: salvaguardia e ripristino delle pietre della “Memoria di pietra”. Polemiche, polemiche, polemiche…Che barba, che noia (casa Vianello).
3-2-1 pronti…via dall’aula: prima l’opposizione e poi la coalizione di governo
Va detto che il Consiglio non era iniziato al meglio con un faccia-a-faccia tra Evangelista ed il sindaco che non lasciava scampo all’ipotesi che se ne potesse uscire in tranquillità. Il primo a ricordare l’indagine per corruzione ed il risarcimento ad attori contro il Comune che sono stati candidati nelle liste del centrosinistra alle ultime comunali. A veleno si replica con veleno al quadrato – all’ombra dell’Abbazia simbolo di pace è così – ed il primo cuttadino ha preso spunto direttamente dal casellario giudiziale, elencando condanne per assegni a vuoto, bancarotta fraudolenta e fallimento. Evangelista ricordava che erano sentenze contro società e non contro di lui personalmente. Ci si sofferma, poi, su un incendio, sui danni subiti da Evangelista e su trattative tra l’azienda incendiata e il consigliere. Insomma roba in cui è meglio non impelagarsi anche solo nel capirci qualcosa. Con il capogruppo di maggioranza Gino Ranaldi e la presidente Barbara Di Rollo a cercare di spegnere l’incendio che divampava tra il sindaco ed i terribili due. Fatto sta che – come anticipato – l’ultima seduta consiliare prima della pausa estiva finiva di lì a non molto senza numero legale. Per la verità Sebastianelli – sempre lui – svelerà a tutti coi suoi post sui social che la maggioranza si è rifocillata ed ha serrato le fila – in ordine fin troppo militaresco – nella stanza del sindaco con pezzi di pizza margherita. Una “scena surreale” – attaccherà Sebastianelli – sospesa tra “mozioni che meritavano ascolto, attenzione e dibattito” ed i “bivacchi” veri delle “16 famiglie che dormivano senza un tetto, dopo aver perso tutto in un incendio devastante”. La pizza di maggioranza non c’entra niente col rogo di Piazza Restagno, ovviamente, ma nel clima incandescente tutto è utile ad accrescere l’escalation del conflitto. Ormai l’abbiamo imparato bene dalla geopolitica.
Ieri sera la minoranza ha boicottato l’inaugurazione del Teatro Romano
Nella serata Alberto Bòrrea, coordinatore di Fratelli d’Italia Cassino, annunciava: “I consiglieri di Fratelli d’Italia, Silvestro Petrarcone, Nora Noury e Arturo Buongiovanni, hanno deciso di non partecipare all’inaugurazione del Teatro Romano prevista per la sera del 25 luglio. Una scelta che condivido pienamente e che rappresenta un segnale chiaro alla cittadinanza: un gesto fermo che intende ribadire come il rispetto delle istituzioni e del loro corretto funzionamento venga prima di ogni cerimonia o passerella politica”. Contestazione a mezzo formale assenza. Speriamo che Massimo Lopez e Tullio Solenghi siano stati puntualmente informati.