Frosinone, l’assestamento di bilancio passa con 16 sì ma resta il rebus sulla tenuta politica

Ultima seduta consiliare prima della pausa estiva con superamento del test su conti ed equilibri finanziari. Salta l'odg pro Palestina

La maggioranza a 16 a Palazzo Munari continua a resistere, è una coalizione che si regge sul filo dei numeri necessari a mantenere il numero legale. Il socialista Vincenzo Iacovissi l’ha definita la coalizione della “non sfiducia” dopo che il capogruppo della Lista per Frosinone, Corrado Renzi, aveva annunciato di votare l’assestamento di Bilancio per responsabilità verso la città. Ma per il resto è una aggregazione politica e amministrativa irriconoscibile rispetto al voto del 2022 e soprattutto fragile, anche se il sindaco Riccardo Mastrangeli ha continuato a sostenere di non veder problemi di rallentamento amministrativo e tutto sommato manco politico, se non fosse che Forza Italia ha voluto essa stessa abbandonare la barca. A quel punto il dem Fabrizio Cristofari ha fatto ricorso alla facile ironia, coniando per le parole del primo cittadino il doppio senso di “dichiarazioni marziane”, fuori dalla comprensione della politica terrestre ma con chiaro riferimento al voto di sostegno dell’ex primo cittadino, che rappresenta ad oggi di fatto l’ultima, estrema barriera al “rompete le righe”. Questo per grandi linee il Consiglio comunale di ieri sera, girato tutto attorno al voto sull’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2025.

Documento finanziario illustrato da Piacentini poi l’affondo della Lista per Frosinone

L’assessore Adriano Piacentini ha illustrato la manovra da 3 milioni e 200mila euro, dei quali 1,2 destinati alla manutenzione straordinaria delle strade attraverso un mutuo in via di istruzione con la Cassa Depositi e Prestiti. Quanto alle altre voci si tratta per la gran parte di servizi sociali che hanno ottenuto contributi regionali. Il documento finanziario è stato emendato per stabilire un accantonamento finalizzato ad allineare le contribuzioni assistenziali dei professionisti che sono stati amministratori comunali rispetto alle loro casse di previdenza. Sono quindi iniziate le dichiarazioni di voto e qui Corrado Renzi, capogruppo della Lista per Frosinone, ha detto chiaro e tondo che mancano risposte alle richieste di chiarimento – avanzate anche dalla consigliera Francesca Chiappini – per individuare esattamente i confini della coalizione al governo della città: “Noi rappresentiamo un’associazione che si identifica nel centrodestra. Oggi votiamo l’assestamento di bilancio con senso di responsabilità, caro sindaco, anche nei confronti della cittadinanza e in virtù dell’azione politica portata avanti dal miglior sindaco della storia del capoluogo, Nicola Ottaviani. Quindi assicuriamo il nostro apporto, votando favorevolmente gli equilibri di bilancio e valutando singolarmente gli altri punti all’ordine del giorno”. Insomma se non è uno sgarbo plateale al primo cittadino, poco ci manca.

Mastrangeli: quadro politico immutato, solo Forza Italia ha voluto andarsene

Mastrangeli è parso colpito dalla piega che stava da subito prendendo il dibattito, anche se dall’aula mancavano i maggiori polemisti: erano assenti ad esempio i famosi 9 eletti a sostegno del sindaco e finiti all’opposizione, oltre ad Armando Papetti che ha confermato di non voler per nessuna ragione indossare la maglia numero 17. “Il quadro politico mi sembra chiaro. Siamo in un centrodestra al quale non partecipa Forza Italia che ha deciso autonomamente di uscire dalla maggioranza nonostante tanti richiami al dialogo. Con Fratelli d’Italia c’è grande cordialità, con le altre liste civiche anche. Se si fa riferimento alla lista Marzi, lì c’è un rapporto di convergenza su un percorso amministrativo e non politico. Che poi Ottaviani sia stato il miglior sindaco sono d’accordo. Il problema dunque è che manca a questa coalizione Forza Italia? Penso di aver dato sempre il massimo dell’apertura possibile. Sono stato due volte a trovare il coordinatore regionale. Mi dica lei cosa debbo fare. Se lei mi dà un consiglio sono disposto a seguirla”, ha detto all’indirizzo di Renzi.

Opposizione polemica: dalla maggioranza della “non sfiducia” alle frasi “marziane”

Vincenzo Iacovissi ha parlato di una maggioranza della ‘non sfiducia’ all’insegna della stagnazione e de rallentamento dell’azione amministrativa. “Le difficoltà politiche che emergono hanno riverberi nella zona amministrativa”. Il sindaco ha cercato di difendersi: “Non vedo questo blocco amministrativo, anzi le cose stanno migliorando come per la capacità di indebitamento in risalita e la floridità di cassa. Le iniziative culturali sono ricche come non mai. Se invito a riprendere i rapporti politici, comunque, l’invito si fa agli uomini oltre che al partito stesso”. Come a dire che sono i singoli a non voler rientrare nei ranghi più che le sigle politiche di appartenenza. Il consigliere dem Fabrizio Cristofari va giù subito duro: “il sindaco continua a fare dichiarazioni ‘marziane’, lo stimo personalmente e professionalmente anche nel momenti come questi in cui mostra abilità ginniche e di equilibrismo”. Norberto Venturi (Pd) sottoscrive e rincara la dose: “Il sindaco ha illustrato bene che in questo momento c’è una divaricazione politico-amministrativa: da una parte l’amministrazione che funziona benissimo e dall’altra il gruppo politico di maggioranza che, evidentemente, non funziona altrettanto bene”. Arriva il voto. Il presidente dell’assise Max Tagliaferri certifica i 16 sì, i 4 no ed i 3 astenuti.

Marzi: mi divertirò a sostenere il sindaco, gli interventi che ho chiesto vanno avanti

Si arriva all’ordine del giorno per il riconoscimento dello Stato della Palestina presentato dall’ex sindaco Domenico Marzi. Ha elaborato la proposta in due step: il primo depositato il 30 maggio ed il secondo consistente in un’integrazione presentata a Mastrangeli con l’intento di mettere a punto un testo che raccogliesse l’unanimità dei consiglieri comunali, vista l’attualità e l’importanza dell’argomento. Marzi non si è sottratto alle valutazioni politiche e ha confermato la sua posizione distinta e distante dal Pd e dai socialisti. “Secondo alcuni – ha scandito – lei avrebbe una maggioranza diversa da quella eletta. Confermo che lei non ha una maggioranza diversa. Ci sono stati scollamenti e non so a chi attribuirli, ma personalmente non li condivido. Per questo continueremo a dare una mano, per la città, al sindaco senza chiedere nulla e creare competizioni”. Quindi ha ricordato la figura di Sandro Lunghi e lo ha candidato a miglior sindaco della città. Chiede per Lunghi un “riconoscimento, essendo stato un uomo straordinario, un intellettuale rigoroso, un sindaco eccellente. Non ha mai creato contrapposizioni ma ha finalizzato tutto al bene dei Frosinone”. Poi Marzi ha concluso con tono alto: “Per quanto ci riguarda lei non cadrà mai. Mi divertirò a sostenerla per Frosinone. Seguo gli atti amministrativi e le do atto che le proposte che ci riguardano stanno andando avanti come per gli impianti di risalita, per l’intervento sui parcheggi di via Firenze, per il trasferimento del palazzo di Piazza VI Dicembre”. Il Pd incassa il colpo, ovviamente in prospettiva elettorale.

Viene meno il numero legale e salta la mozione pro-Palestina

Gli angoli smussati da Marzi su Gaza non bastano a Fratelli d’Italia, il capogruppo Franco Carfagna non boccia il documento ma chiede un rinvio per giungere ad un testo concretamente condiviso. Riunione dei capigruppo e poi si è tornati in aula. Ma a quel punto si aggiungeranno altri consiglieri all’elenco di coloro che non rispondono all’appello: Crescenzi, Fanelli, Carfagna, Chiappini, Verrelli, Renzi…L’elenco letto dal segretario suggella la mancanza di numero legale. Seduta sciolta e buone vacanze.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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