Frosinone, l’odg Palestina riprende il suo corso verso una versione emendata

Il punto potrebbe approdare, a settembre, quale argomento di una seduta consiliare appositamente dedicata alla questione palestinese

Dopo le proteste dei consiglieri Pd Vanturi, Cristofari e Pizzuteli che hanno puntato essenzialmente a tirare la giacca a Domenico Marzi, autore del documento, ex sindaco considerato troppo vicino “alla parte sbagliata”, e dopo la condanna del consigliere eletto nella lista Marzi, Armando Papetti, per la mancata discussione dell’ordine del giorno per numero legale fatto cadere dalla coalizione di governo, la questione palestinese torna al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale del capoluogo con valenze non irrilevanti – come visto – per le ricadute sugli assetti politici cittadini. Nella mattina di oggi, lunedì 4 agosto, i capigruppo consiliari torneranno a riunirsi per gettare le basi di un documento per il riconoscimento dello Stato della Palestina che sia davvero bipartisan e possa essere votato all’unanimità dall’assise civica. In particolare, alla seconda versione elaborata dall’avvocato Marzi saranno aggiunte postille derivanti dall’annotazione che lo Stato di Israele è stato riconosciuto dall’Italia sin dal 1948 e da emendamenti che saranno proposti da tutti i gruppi consiliari che riterranno necessari correttivi.

Si parte dal documento Marzi bis con apporti e modifiche di tutti i gruppi

L’obiettivo è di varare un documento unico congiunto. Cosa peraltro auspicata da Domenico Marzi in prima persona che, alla stesura depositata nei termini per l’inserimento all’ordine del giorno della seduta di fine luglio, ne ha fatto seguire una seconda, che ha definito dagli “angoli smussati”, proprio per evitare di urtare qualsiasi suscettibilità politica e giungere ad un attestato senza stonature di vicinanza e sostegno ai palestinesi. Tuttavia la nota rivista e corretta è stata consegnata al presidente del Consiglio comunale, Max Tagliaferri, solo il 30 luglio, quando era ormai impossibile per i tempi inserirla nell’agenda della seduta che si sarebbe svolta il giorno successivo. La bozza Marzi bis sarà tuttavia la base da cui partirà la discussione che sarà avviata dalla conferenza dei capigruppo e che potrebbe concretizzarsi nell’atteso documento su cui convergeranno tutti i consiglieri comunali: potrebbe approdare, a settembre, quale argomento di una seduta consiliare appositamente dedicata alla questione palestinese.

La polemica sull’aula svuotata dalla maggioranza che lascia 3 consiglieri a presidiarla

Peraltro brucia ancora la polemica politica sul numero legale fatto saltare dalla maggioranza subito dopo l’interruzione della seduta e la conferenza dei capigruppo, che avrebbe dovuto portare l’aula a discutere sul rinvio dell’ordine del giorno Marzi. Dei sedici della coalizione che sostiene Riccardo Mastrangeli che hanno dato il via libera all’assestamento di Bilancio, quanto ai consiglieri di maggioranza erano rimasti in aula all’ultimo appello del segretario generale unicamente Francesca Campagiorni e Marco Ferrara per Fratelli d’Italia e Claudio Caparrelli per il Gruppo Civico. Un segnale – quello dell’aula semi deserta – che è stato percepito come un siluro all’iniziativa pro Palestina anche se, nel corso della capigruppo, si era capito che non c’era alcun ordine di scuderia di non discutere in aula la questione ma che, in ogni caso, si era liberi di partecipare o meno al confronto sull’ultimo punto del Consiglio. Il risultato s’è visto.

Tra coloro che hanno efficacemente polemizzato sull’accaduto l’ex consigliera comunale di centrosinistra Fabiana Scasseddu che, dai suoi seguiti profili social, ha stigmatizzato le assenze sui banchi della maggioranza “dopo che per sei volte il presidente del consiglio ha detto ‘torniamo in aula’. Ma guardatelo il consiglio comunale però, quello ‘intero’…tra virgolette, ma proprio tra virgolette, giusto per distinguere, quando le incontrate per strada, le persone…dico tristezza per non dire altro”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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