Nubifragio e tromba d’aria a Pofi, chiesto lo stato di emergenza per calamità naturale

Il sindaco, in un post sui social, ha raccontato una “giornata infernale” segnata da raffiche di vento, pioggia battente e danni ingenti

Il Comune di Pofi ha inoltrato alla Regione Lazio la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per calamità naturale, a seguito del violento nubifragio e della tromba d’aria che ieri, mercoledì 13 agosto, hanno colpito duramente il territorio. I danni sono ancora in fase di ricognizione.

L’amministrazione invita tutti i cittadini che hanno subito danni a segnalarli entro le ore 12:00 di giovedì 21 agosto 2025, compilando l’apposito modulo disponibile sul sito istituzionale (link diretto) e inviandolo esclusivamente alla PEC comunepofi@pec.it, allegando copia del documento di identità del firmatario. Le segnalazioni saranno finalizzate unicamente alla ricognizione dei danni in vista dell’eventuale riconoscimento dello stato di calamità naturale, che potrebbe consentire l’accesso a ristori da definire.

Il racconto del sindaco: “Abiti sporchi di fango, simbolo di chi era in strada”

Il sindaco Angelo Mattoccia, in un post diffuso sui social, ha raccontato una “giornata infernale” segnata da raffiche di vento, pioggia battente e danni ingenti.

«Ieri mattina sono entrato in Comune con abiti puliti e ordinati, ieri sera erano coperti di fango, segatura e pioggia. Non sono solo gli abiti del sindaco, ma il simbolo di tutte le persone che erano sulla strada a liberare vie, ripristinare la viabilità e mettere in sicurezza il paese» ha scritto.

Verso le 18:30, la tromba d’aria ha abbattuto alberi sulle strade provinciali, comunali e vicinali. Protezione Civile, volontari, amministratori, Polizia Locale e cittadini hanno lavorato fianco a fianco con motoseghe e mezzi per riaprire i collegamenti in meno di due ore.

Il sindaco ha ringraziato «tutti coloro che, anche solo spostando un ramo o segnalando un pericolo, hanno contribuito a superare l’emergenza», ricordando come nei momenti di difficoltà «solo con la collaborazione e la sensibilità di tutti si può ridurre il rischio, per quanto possibile di fronte alla forza della natura».

Infine, un pensiero ai comuni limitrofi anch’essi colpiti e all’impegno di chi è rimasto «sulla strada» fino al ritorno alla normalità.

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