Asl di Frosinone, dubbi di Petricca sulla consistenza di case e ospedali di comunità. Roccatani (Ugl): “L’obiettivo? Più direttori”

Il dibattito sull'atto aziendale. Dubbi sull'avvio della rete territoriale. Il modello di trasferimento pazienti per specialità interpresidio

Il via libera definitivo all’applicazione dell’atto aziendale Asl – di cui abbiamo riferito sulle pagine di Frosinone News – rinfocola le prese di posizione sia sul fronte politico che su quello sindacale oltre a consentire ulteriori approfondimenti nel merito di quanto programmato, come nel caso della creazione dell’area critica interpresidio. Teresa Petricca, consigliera comunale del capoluogo (Gruppo Futura) e medico noto anche per le sue battaglie contro le contaminazioni del capoluogo e della Valle del Sacco, commenta: “Un atto aziendale che, a mio avviso, continua a non garantire l’assistenza vera ed ultraspecialistica. Le malattie ed i malati gravi esistono…. Se ne ricordi l’ennesimo Dg. Non possiamo poi meravigliarci dei nostri migranti sanitari in cerca di speranza, di specificità ed alta professionalità delle cure. A proposito di ciò – conclude polemicamente la medico-consigliera -, perché non spiegare alla collettività cosa sono gli ospedali e le case di comunità? Ridondanza sociale dei termini ma…. Quale la reale consistenza sanitaria ed assistenziale”? Ed il punto sollevato dalla dottoressa Petricca è tutt’altro che marginale ma viene considerato la pietra angolare del nuovo modello sanitario in provincia sebbene grosse incognite gravino sulla futura dotazione organica. Del resto, se gli ospedali “piangono” non è che il territorio possa permettersi di “far festa”.

Dibattito sull’atto aziendale. La sfida su 18 cantieri da chiudere entro l’anno

La Asl è infatti intenzionata sd attivare i cantieri per 12 Case di Comunità e 6 Ospedali di Comunità. Le 5 Case di Comunità attive vanno sottoposte ad adeguamento sismico per l’accreditamento sanitario. Il dg Cavaliere ha dichiarato che entro il 31 dicembre tutti i lavori dovranno essere conclusi e la piena operatività di tutte le strutture è fissata al 1° aprile 2026. L’intenzione è di evitare pesci d’aprile a leggere l’atto aziendale in cui si ricorda il coinvolgimento dei “Medici di Medicina di Base e i Pediatri di Libera Scelta nel processo di cura e presa in carico. Lo sviluppo di Poliambulatori specialistici, e delle Case della Salute va in questa direzione, con la finalità di rendere più accessibili le cure, di assicurare una continuità tra il M.M.G. e P.L.S. e gli specialisti convenzionati ed ospedalieri coinvolti nel percorso diagnostico e terapeutico”.

“Più dipartimenti e unità complesse che graveranno sul bilancio aziendale”

Rosa Roccatani, segretaria generale dell’Ugl Salute della provincia di Frosinone, denuncia “l’aumento immotivato ed inspiegabile del numero dei Dipartimenti, che da 10 (precedente atto aziendale) sono passati a 13”. Ritenendo che la lievitazione sia dovuta “alla necessità di creare ad hoc un organigramma allargato, presumibilmente inserire ulteriori figure professionali apicali. Le criticità rilevate si evincono dal fatto che sono presenti nell’Atto Aziendale una serie di similari adempimenti ripetuti in Unità Operative Complesse diverse. Vi è di più, l’accrescimento dei Dipartimenti agevola questa ripetizione di compiti oltre a palesare un inutile ed oneroso sperpero di denaro pubblico”. Qual è il punto della criticità in questione? L’impiego di “ulteriori risorse finanziarie gravante sul bilancio aziendale per le eventuali aumentate figure professionali di vertice”.

“Beffa per i più fragili che soffrono: niente garanzie sui diritti alla salute”

“Una beffa indecorosa – tira le somme Roccatani – a danno dei soggetti più fragili del nostro territorio che già soffrono per una Sanità che non riesce a garantire i diritti essenziali della salute (vedasi lunghe attese per l’esecuzione di accertamenti ed interventi sanitari; carenza di presidi medici e materiali vari, burnout professionale del personale, dovuto a mancanza di sicurezza, turni massacranti, difficoltà a consumare le ferie eccetera)”. La segretaria Ugl Salute sostiene che avrebbe sicuramente “apprezzato di più un Atto Aziendale teso a razionalizzare l’Organizzazione dei Servizi afferenti ai vari Dipartimenti e UOC utilizzando un funzionigramma, non con una dispersiva elencazione di ulteriori settori e compiti spesso pleonastici; bensì snellendone il numero, declinandone con chiarezza e lungimiranza: vision, mission e compiti, stando attenti a non creare doppioni di funzioni e funzionari (spesso inutili, fuorvianti e dispendiosi dal punto di vista fisico, psicologico ed economico)”.

L’organizzazione verso un’area critica fra i presidi di Frosinone, Sora e Cassino

La riorganizzazione che Cavaliere porta avanti con il nuovo atto aziendale si basa su 53 Unità operative complesse ospedaliere, 11 Uoc amministrative. Poi ci sono 21 unità operative complesse a valenza territoriale. I dipartimenti aziendali passano da 10 a 13. Viene individuata un’area critica interpresidio basata su un modello organizzativo che prevede il trasferimento di pazienti critici tra diversi reparti o ospedali, garantendo la continuità dell’assistenza e l’ottimizzazione delle risorse. In particolare lo Spaziani di Frosinone nell’Asl si occuperà di Neurochirurgia, chirurgia da svegli, radiologia interventistica, chirurgia vascolare, elettrofisiopatologia cardiaca (pacemaker-ablazioni). Il San Benedetto di Alatri di ortopedia protesica ortogeriatria, riabilitazione motoria, cardiologica, respiratoria. Il Santissima Trinità di Sora di Chirurgia oncologica-robotica, sarà essenzialmente il polo oncologico. Il Santa Scolastica di Cassino: punto nascita di riferimento parto in analgesia, chirurgia ortopedica-protesica-rigenerativa, chirurgia uroginecologica, prostata – apparato femminile, riabllitazione pavimento pelvico, clinical trial center neurologico (sperimentazioni cliniche con nuove strategie terapeutiche) con Ircss – Università.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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