Crisi idrica, lavori del Pnrr a metà. Frattaroli (Acqua Pubblica): “Colpe del gestore ignorate dalla politica”

Dopo la dichiarazione regionale dello stato di calamità, i movimenti per l'Acqua pubblica tornano a denunciare errori gestionali e politici

Sistemi di telecontrollo, idrovalvole e nuovi impianti di depurazione dovrebbero portare Acea Ato 5 – secondo quanto dalla società stessa dichiarato – a ridurre la dispersione idrica del 35% nei comuni coinvolti. In realtà ad essere investite non sono risorse della multiutility romana – con rilevante partecipazione francese – ma soldi del Pnrr che avrebbero dovuto eliminare molte perdite entro il giugno 2025 in una serie di Comuni per un bacino di 240mila abitanti circa, poco meno della metà della popolazione della provincia di Frosinone. In particolare sui territori di Alatri, Anagni, Cassino, Pontecorvo, Sora e Veroli. Oltre 33 milioni di euro di fondi europei hanno attivato interventi dal febbraio scorso. Ma i risultati, a giudicare dalla situazione delle turnazioni e delle proteste, restano incerti ad oggi.

Acea dichiara di aver concluso il 48% dei lavori programmati. Tant’è vero che – come riferito in un precedente servizio di Frosinone News– il presidente della Regione Lazio ha dovuto decretare lo stato di calamità – dovuto alla scarsità di piogge autunnali e delle precipitazioni nevose – in merito alla carenza idrica riscontrata nei territori dell’Egato 5 (provincia di Frosinone appunto).

La sala operativa di Acea Ato 5 a Frosinone

“Dal mancato controllo delle attività di Acea all’incremento delle tariffe”

“Ci sarà stata anche scarsa piovosità; ci sarà stata anche poca neve sui monti. Ma ci saranno state anche le perdite su una rete idrica colabrodo che da oltre venti anni disperde per strada oltre il 60% dell’acqua immessa nelle tubature – attacca Davide Frattaroli, del coordinamento provinciale Acqua Pubblica e alla guida del gruppo di Atina -. Purtroppo di questo sembra non accorgersene la politica, o meglio, i politicanti che da anni occupano gli scranni regionali, provinciali e comunali e tengono in vita, almeno in provincia di Frosinone, il gestore Acea Ato 5. Ebbene si, anche i politici (per così dire) nostrani hanno gran parte della responsabilità dei disagi causati ai propri cittadini dalla gestione del Servizio Idrico Integrato nella provincia di Frosinone. Dall’approvazione di tariffe, esagerate per il servizio fornito (le più alte d’Italia), al mancato controllo delle attività del gestore. Dall’inerzia nel pretendere le attività per cui si stabiliscono le tariffe, all’azzeramento di un contenzioso milionario con Acea”.

Davide Frattaroli, dirigente provinciale del movimento Acqua Pubblica Frosinone

“I nostri amministratori vengono incontro alla società perché è… in difficoltà”

Poi – ricorda Frattaroli – ci sono “il deplorevole atteggiamento nei confronti del gestore per i distacchi morosi a persone indigenti, salvaguardate anche da precise disposizioni dell’Arera, il dilazionamento del pagamento degli oneri concessori così che, non solo ci tartassano, ma dobbiamo pure venirgli incontro perché sono “loro” in difficoltà economiche. Roba da pazzi. Tutto ciò, riportato a livello, per così dire politico, più alto, ci fa ben sperare che prima o poi, tutti guarderemo in alto nell’attesa di vedere gli asini che volano, perché ce l’hanno detto i nostri amministratori, e loro le fesserie, quelle vere, le dicono”. Oltretutto, oltre al danno la beffa. Quando sarà ripristinato il flusso idrico – conclude Frattaroli – “le condutture, già vetuste e stressate produrranno perdite che il gestore riparerà, quando si ricorda, a nostre spese; inoltre pagheremo, a caro prezzo, l’aria che si immetterà nelle tubazioni e farà girare all’impazzata i contatori”.

Isprambiente certifica le criticità della provincia e incita i sindaci ai controlli

Isprambiente (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) riporta il livello alto di severità idrica solo per l’Ato 5 Frosinone, medio a Roma e basso nel resto della regione. Nel Lazio, viene indicata, anche in previsione futura, una situazione di complessiva severità idrica media tendente ad alta per il territorio dell’’Ato 5 Frosinone. L’istituto ribadisce la necessità di mantenere un monitoraggio continuo della situazione idrica a livello distrettuale, per garantire una tempestiva individuazione di eventuali ulteriori peggioramenti e attivare, ove necessario, misure efficaci di contenimento della severità. “Parallelamente, è opportuno mantenere attive e, se possibile, rafforzare tutte le azioni di risparmio idrico, con l’obiettivo di salvaguardare le risorse disponibili e limitare gli impatti sugli usi potabili, agricoli, industriali e ambientali nel corso dell’estate”. “Le misure delle disposizioni dei sindaci dei Comuni, e la loro efficace attuazione per un corretto e responsabile uso della risorsa idrica, rimangono prioritarie. (…) Contestualmente occorre continuare ad assicurare le necessarie attività di controllo sul territorio”.

Magari e prima di tutto dovrebbe dare l’esempio il gestore. Al di là dei soldi del Pnrr e considerato quanto versano gli utenti nelle bollette, anche perché quei soldi servono a pagare investimenti mai attuati.

- Pubblicità -
Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Suicidi, altre quattro vite spezzate da inizio estate: qualcosa si muove. Il progetto del Distretto B Frosinone

Presentato in Regione un "Protocollo d’Intesa per la prevenzione del suicidio e dei gesti autolesivi". Un punto di partenza

Automotive, tavolo in Regione. Angelilli: “Al via il programma operativo a sostegno dell’indotto Stellantis”

"All’Europa chiediamo un piano di aiuti e semplificazione normativa", ha detto la vicepresidente della Regione durante il vertice

Stellantis e automotive, vertice in Regione. La Cisl: “Più modelli per il sito di Piedimonte”. Vertenza Trasnova, l’azienda non si presenta

L'organizzazione sindacale chiede l'ampliamento dell’area di Crisi Industriale Complessa, oltre anche di zona logistica speciale e Zes unica

Stellantis Cassino, altri stop produttivi subito dopo la “ripresa”. Trasferte volontarie proposte per il sito della Serbia

La produzione non regge e le linee tornano a fermarsi a poche ore dalla annunciata "ripresa". Prospettiva nera per lavoratori e territorio

Area Vasta, Ceccano verso l’adesione: Querqui scrive a Mastrangeli

La città fabraterna avvia l'iter: diventerà l'undicesima amministrazione a promuovere Ufficio Europa e cooperazione intercomunale

L’ambasciatore israeliano ad Anagni, è polemica: “Giustificato massacro. Silenzio del sindaco inaccettabile”

Da LiberAnagni contestano la mancata presa di posizione di Natalia davanti alle parole che, a loro dire, "giustificano il genocidio"
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -