Pendolari Roma-Cassino, l’allarme di Iacovissi: “Dopo il disastro di agosto ci aspetta un settembre da incubo”

Ad intervenire nuovamente sull'odissea quotidiana vissuta dai pendolari è Vincenzo Iacovissi, Capogruppo Psi

«Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?»: «Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?». Citiamo Cicerone per sottolineare che perfino la pazienza infinita dei pendolari potrebbe finire. Dopo un mese di disagi inenarrabili e alla vigilia di settimane di inferno che si prospettano lungo la tratta Cassino-Frosinone-Roma. E ritorno”. – Ad intervenire nuovamente sull’odissea quotidiana vissuta dai pendolari è Vincenzo Iacovissi, Capogruppo Psi, che, quotidianamente si reca a Roma per lavoro proprio da pendolare.

“Ecco quello che sta accadendo”

“Per il sesto anno consecutivo la tratta FL6 Roma-Cassino è stata parzialmente interdetta per lavori tra Ciampino e Colleferro. La conseguenza è ovvia: dal 5 agosto al 12 settembre i già pazzeschi e insopportabili disagi dei pendolari si moltiplicano. Ma attenzione: adesso entriamo nella fase più critica, caratterizzata dalla fine delle ferie estive (per chi ha un’occupazione) e il ritorno al lavoro. Con questi tempi di percorrenza e con questo vero e proprio percorso ad ostacoli, siamo oltre…l’Odissea. – Spiega Iacovissi.

Quello che dopo tanti anni si fa fatica a metabolizzare è che migliaia di pendolari della Ciociaria ogni giorno devono recarsi a Roma per motivi di studio, lavoro e di salute. E se la manutenzione della rete ferroviaria è necessaria, allo stesso tempo esistono altre modalità per non gravare in questo modo sull’utenza. Basta cliccare sul trasporto ferroviario di qualche Paese dell’Ue più avanzato per farsi un’idea. Avevo fatto presente la situazione qualche settimana fa: quest’anno, la sospensione della circolazione ha assunto contorni mai visti prima, arrivando addirittura fino alla metà di settembre, quando tutte le attività, professionali e formative, saranno già abbondantemente riprese”.

Il blocco dei treni è diventato, ormai, una triste costante nell’estate dei pendolari frusinati, e ciò rende ancora più grave la situazione in prospettiva futura, se pensiamo all’assenza di passi in avanti rispetto alla possibilità di istituire delle corse dirette, senza fermate intermedie, tra Frosinone e Roma Termini. Una battaglia che, come socialisti, ci vede in prima linea da anni e che recentemente ha trovato anche il favore del Consiglio comunale mediante l’approvazione di specifiche mozioni per sollecitare la Regione a promuovere presso il gestore del servizio l’attivazione di tali corse veloci. Pensare di andare avanti in questo modo è inconcepibile. Si ha una minima idea dei tempi di percorrenza, delle difficoltà, della stanchezza dei pendolari? Mai arrivano risposte, mai si registrano scatti, mai il tema della provincia di Frosinone viene messo in cima alla lista delle situazioni da risolvere”.

Corse veloci per Roma subito

“Nel momento in cui tutto si ferma sulla linea FL6, l’unica risposta è affidarsi…ai pendolari. Lasciando migliaia di lavoratori e studenti in balia degli eventi e costretti a barcamenarsi in viaggi della speranza con autobus sostitutivi, deviazioni di linea fuori provincia o addirittura il ricorso ai mezzi privati. Inoltre, diciamo la verità ,molti di questi problemi si registrano quotidianamente, durante tutto l’anno. – Prosegue il Capogruppo Psi – Le corse veloci per Roma restano l’unica opzione, se si intende davvero consentire la valorizzazione del nostro potenziale per attrarre nuovi residenti in un momento di declino di abitanti che sembra inarrestabile.

Pensiamo, infatti, a cosa potrebbe accadere se, utilizzando la linea regionale esistente, i frusinati potessero recarsi a Roma in circa 40-45 minuti, senza fermate intermedie, e se gli stessi abitanti dell’hinterland romano potessero scegliere di vivere a Frosinone a costi molto inferiori, continuando a lavorare nella capitale grazie ai tempi ridotti di viaggio, a costi popolari.

Può sembrare una chimera, invece, potrebbe diventare realtà. La città di Frosinone avrebbe un beneficio complessivo, anche per i non pendolari, perché la vicinanza logistica con Roma potrebbe far acquisire al capoluogo una nuova appetibilità in termini commerciali, industriali ed immobiliari. Con ricadute positive per tutti. Anche perché l’annunciata – per ora a solo a parole – realizzazione di una stazione dell’alta velocità non basterebbe a risolvere il dramma che i pendolari vivono quotidianamente. Il settembre dei pendolari frusinati è alle porte. Allacciamo le cinture e incrociamo le dita”.

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