Il Comandante Pugliese sotto attacco dell’opposizione, ma anche della maggioranza Salera. Continua la querelle sulla nomina del Comandante della Polizia Locale. Si potrebbe tranquillamente definire una “telenovela”, che va avanti da mesi prima di ogni consistenza giuridico amministrativa e che continua a penalizzare la cittadinanza come accaduto questa mattina dove, in Corso della Repubblica parzialmente chiuso per una manifestazione, non c’era un vigile urbano a regolare il traffico. Bloccata anche un’ambulanza.
Tornando alla vicenda l’opposizione incalza su presunte illegittimità del Decreto di nomina a firma del Sindaco di Cassino. Tutto accade nella Commissione Controllo e Garanzia che mette all’ordine del giorno l’analisi del Decreto Sindacale sulla nomina del Comandante dei vigili urbani e una prossima mozione in consiglio comunale. A sollevare la questione due comsiglieri dell’opposizione (Evangelista e De Sanctis) e il presidente della commissione Mignanelli.
Il Segretario Generale, consulente giuridico del Comune di Cassino, in più occasioni fa chiarezza. Ai sensi dell’art. 97 del TUEL la nomina è legittima, il comandante Pugliese è in possesso di tutti i requisiti di Legge anche per poter fare il Dirigente dell’Ente di piazza Labriola, figuriamoci il funzionario. Pugliese classe ’83, stimato professionista e grande lavoratore, è arrivato a Cassino con un curriculum di tutto rispetto. Tra i tanti incarichi anche quello di componente della Commissione Anticamorra del Ministero dell’Interno a Orta di Atella (comune sciolto per infiltrazione camorristica 2 volte in 10 anni) e consulente della Procura della Repubblica di Cassino.
Perché è venuto a Cassino? Perché lo attaccano? Perché la politica non lo vorrebbe?
Queste sono le domande che i cittadini di Cassino, i cittadini perbene si stanno facendo in queste ore. Eppure il suo predecessore è arrivato al comando della Polizia Locale con la sua stessa procedura. È rimasto a Cassino per 2 anni e senza che nessuno mai sollevesse illegittimità. Il problema potrebbe arrivare dall’eccessiva laboriosità del comandante Pugliese che in soli sei mesi ha portato alla luce irregolarità ed illegittimità sia a danno dell’ambiente che a danno dei cittadini ponendo fine ad illeciti decennali.
Ordine, pulizia, decoro, rispetto delle regole che dovrebbero essere la regola in una città come Cassino, sono oggi realtà anche se i problemi non mancano. La carenza di personale inficia fortemente la volontà della Polizia Locale. Il sotto organico diventa inspiegabile quando il Comune decide di assumere 8 ragionieri ma non Vigili Urbani. Un Municipio che più contabili che Vigili, come se fosse la banca d’Italia. Perchè, come da Legge, i Vigili Urbani a Cassino dovrebbero essere 90. Pugliese, però, può usufruirne soltanto di sei. Il resto sono off line alle prese con cause di servizio, divieto di servizio esterno, cure termali, ferie, prepensionamenti.
Il braccio di ferro tra Pugliese, la minoranza e alcuni elementi della maggioranza sarebbe scaturito dal fatto che il dirigente non dovrebbe fare il Comandante in virtù di un “vecchio regolamento” del 1997 approvato da un commissario e tutt’ora vigente. Pugliese dovrebbe firmarsi vice comandante perche questo vecchio (e non aggiornato alle norme vigenmti) regolamento prevede che il Comandante deve essere dirigente. Eppure anche questo requisito è nelle capacità di Pugliese che non può essere nominato Dirigente perchè il Comune è in dissesto finanziario. Chi dovrebbe fare il dirigente allora? Il segretario generale che non può essere comandante perché non possiede la qualifica di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza. La Legge nazionale e quella regionale prevale su un regolamento comunale (non aggiornato alla normativa vigente) ma di questo evidentemente l’opposizione non ne è a conoscenza.
Chi dovrebbe tutelare Pugliese però non prende una posizione eppure il comandante fino a qualche mese fa era considerato indispensabile fino al punto da firmare importati indagini di PG come quella sull’Housing Sociale, che ha portato al sequestro di 3 appartamenti. Il sindaco, ad esempio, potrebbe spiegare ai componenti della Commissione che non si tratta di un atto giudiziario o di inchiesta che può essere si istituito, per cose gravi, a maggioranza dei voti in consiglio comunale cosi come prevede statuto e regolamento. Questa commissione da mesi convoca riunioni, i cui partecipanti percepiscono ogni volta il gettone di presenza, con un ordine del giorno improprio, illegittimo e irregolare.
La reatà dei fatti, però, è un’altra: in città si registra disordine, mancata pulizia delle strade, invasione dei marciapiedi, attività che esercitano prive di autorizzazioni, rifiuti abbandonati dappertutto, piste ciclabili prive di segnaletica, marciapiedi divelti che creano pericoli e contenziosi.