Recupero crediti, la legge tutela il cittadino: a Cassino sospesa un’esecuzione immobiliare

Una sentenza che segna un precedente importante: bloccato un pignoramento perché la società che lo eseguiva non rispettava le regole di legge

Cassino è divenuta teatro di una battaglia giudiziaria che potrebbe avere effetti su tutto il panorama nazionale del recupero crediti. La vicenda riguarda un’esecuzione immobiliare sospesa grazie all’eccezione sollevata dall’avvocato Dario Nardone, che ha messo in luce come la società che ha disposto il pignoramento operasse senza la piena regolarità prevista dalla legge.

Il nodo della questione riguarda i cosiddetti “servicer speciali”. Quando un credito in sofferenza viene ceduto da una banca a una società veicolo, la gestione del recupero è spesso delegata a società esterne. La normativa italiana impone però che solo il Master Servicer, regolarmente iscritto all’Albo della Banca d’Italia, possa esercitare pienamente queste funzioni, mentre gli Special Servicer, se non adeguatamente vigilati, non hanno titolo per condurre azioni esecutive.

Secondo Nardone, nel caso esaminato, lo Special Servicer stava agendo senza fornire alcuna prova concreta della supervisione del Master Servicer, violando così i requisiti di trasparenza e controllo previsti dalla legge. Il Giudice delle Esecuzioni, Raffaella Trovini, ha riconosciuto la fondatezza dell’eccezione e ha sospeso immediatamente l’esecuzione, sottolineando l’assenza di documentazione a supporto della regolarità della società creditrice.

Questa sentenza diventa un punto di riferimento per tutti i cittadini alle prese con procedure esecutive simili. Non si tratta solo di questioni tecniche: è la riaffermazione di un principio fondamentale, secondo cui nessuna azione esecutiva può procedere senza che siano rispettati i requisiti di legalità e trasparenza.

Per i debitori, la decisione di Cassino è un invito a conoscere e far valere i propri diritti. Anche di fronte a grandi società finanziarie, è possibile opporsi, evidenziando eventuali irregolarità procedurali e chiedendo la sospensione di atti illegittimi. In un momento storico in cui le esecuzioni immobiliari generano spesso ansia e incertezza, questa sentenza rappresenta una boccata d’ossigeno: la legge tutela davvero chi rischia di perdere la propria casa.

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