Prosegue l’inchiesta della Procura di Cassino sulla morte di Sofja Rossi, 31 anni, deceduta due giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Cassino con una diagnosi di torcicollo. La donna, trasferita in ambulanza in pronto soccorso con dolori acuti, vomito e pressione alta, sarebbe invece stata colpita da un infarto, secondo quanto emerge dagli accertamenti tecnici.
A riferirlo è il legale della famiglia, l’avvocato Nicola Montefiori, che sottolinea il contenuto della consulenza medico-legale disposta dagli inquirenti. “La perizia è molto chiara e afferma che una terapia anticoagulante e antiaggregante avrebbe salvato la vita, oltre ogni ragionevole dubbio”, afferma il legale, aggiungendo che il c.t.u. nominato dalla Procura evidenzia come “un trattamento anticoagulante tempestivo avrebbe potuto evitare il decesso”.
Tre medici sono attualmente indagati per omicidio colposo, ma l’indagine è ancora in corso e la Procura non ha emesso alcuna conclusione definitiva. Anche gli esiti completi dell’autopsia non sono ancora stati formalizzati.
Interpellata, l’Asl di Frosinone non ha rilasciato commenti sulle dichiarazioni dell’avvocato, ricordando che l’indagine interna svolta nei mesi scorsi rimane riservata. La famiglia della giovane, nel frattempo, attende risposte ufficiali e una ricostruzione chiara di quanto accaduto.