Atreju, Aldo Mattia chiude “Coltiviamo l’Italia”. Poi interviene sul riconoscimento Unesco della cucina italiana

Il deputato FdI Aldo Mattia: “Mai così tanti investimenti nel settore primario. La cucina italiana è arte e cultura, ora patrimonio Unesco”

Il deputato ciociaro di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, ha chiuso il ciclo dell’evento “Coltiviamo l’Italia”, nella cornice di Atreju, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida; del Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di coesione, Tommaso Foti e dell’Assessore della Regione Lazio al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Parchi e Foreste, Giancarlo Righini. E, poi, ha parlato alla Camera sul riconoscimento della cucina italiana a Patrimonio dell’Unesco.

“In 50 anni di attività, prima alla Coldiretti e, poi, come responsabile del dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia – dichiara Aldo Mattia – non ho mai visto un governo investire così tanto nel settore primario. La difesa del Made in Italy agroalimentare è uno dei temi più strategici dell’agenda di governo. L’agricoltura rappresentava un settore pressoché dimenticato e siamo riusciti a riportarla al centro dei dibattiti nazionali e internazionali. La campagna di Fratelli d’Italia ‘Coltiviamo l’Italia’ ha riscontrato un grande successo: un occasione di incontro e di crescita per migliaia di coltivatori e agricoltori in tutto il territorio nazionale. Lo straordinario riconoscimento della cucina italiana a Patrimonio culturale e immateriale dell’umanità è solo l’ultimo dei tanti risultati ottenuti. Altri risultati importanti a difesa dei nostri produttori, sono stati i progetti di filiera; la gestione delle emergenze; il divieto di introdurre in Italia le carni sintetiche; gli investimenti per favorire e sostenere gli insediamenti agricoli con giovani e donne come titolari d’azienda; lo sviluppo dell’agri-voltaico di ultima generazione che consente di produrre energie senza rinunciare alle coltivazioni e all’allevamento. Tutti fatti concreti come la legge nr. 101 del 2024. E, in particolare, il sostegno alla sovranità alimentare. L’Italia è un paese di santi, poeti e navigatori ma anche di artisti della cucina e non cuochi perché la cucina italiana è arte e cultura. La cucina italiana è una vera opera d’arte. Ogni singolo paese e centro urbano ha il suo modo di preparare piatti unici che sono espressione d’arti di qualità, di storia e di cultura”.

“In particolare – conclude Mattia – è importante il sostegno alla sovranità alimentare. La sovranità alimentare non è un semplice motto ma un valore identitario da difendere. Una cartolina dell’Italia, che spediamo nel mondo. E la sovranità alimentare è la somma algebrica di coltivatori e agricoltori veri e moderni che puntano sul passato di una grande tradizione e hanno lo sguardo proiettato verso un futuro al passo con i tempi”.

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