Dieci anni tra Comune e Provincia, ora Pompeo guarda alla Regione

Ferentino - Il presidente della Provincia traccia un bilancio dei suoi anni di attività insieme a Nardella e De Pascale

Un lungo percorso istituzionale che ha inciso non poco sulla vita politica e amministrativa del territorio. Un sindaco, un presidente di Provincia e il presidente dell’Unione delle Province del Lazio, oltre che membro designato dall’Upi nella Conferenza Stato Città e in quella Unificata. Certamente non quel commissario liquidatore che la legge 56/2014 – anno del suo insediamento a palazzo Jacobucci – aveva inteso assegnare a chi, come lui, da lì in poi sarebbe stato alla guida di una Provincia.

È il ritratto di Antonio Pompeo, classe 1971, che, alla vigilia della fine dei suoi quattro mandati – due da primo cittadino di Ferentino e due al timone dell’Amministrazione provinciale di piazza Gramsci – ha voluto ripercorrere il suo “straordinario viaggio”, come lo ha definito lui stesso, insieme a tanti amici e a quanti hanno affollato il noto centro termale ferentinate. Con lui, sul palco, intrattenuti dalla professionalità della giornalista di Rai3, Lucia Loffredo, due ospiti graditissimi e molto stimati nel panorama amministrativo, poi diventati amici di Pompeo: il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e il presidente della Provincia di Ravenna, sindaco della città emiliana e numero uno dell’Unione Province d’Italia, Michele De Pascale.

A delineare, poi, un profilo istituzionale ma anche politico e soprattutto umano del sindaco-presidente ci hanno pensato, guidati dalle domande della giornalista Rai, prima Dario Nardella e poi Michele De Pascale.

Il sindaco di Firenze ha sottolineato l’importanza del lavoro di amministratori e il grande impegno di Pompeo come primo cittadino e presidente di Provincia in un momento molto difficile a livello istituzionale, economico e finanziario.

“Antonio – ha detto Dario Nardella – ha dimostrato di essere non solo un amministratore responsabile e capace, ma un vero e proprio interprete dei bisogni di un territorio, fatto di tante piccole e grandi realtà, e ha consolidato, con determinazione e capacità, una modalità di lavoro che consentirà alla provincia di crescere e fungere da esempio italiano di buona gestione. Antonio non è soltanto un collega ma anche un amico con cui condivido battaglie, metodi e valori che sono quelli degli amministratori locali e dei leader politici. Ferentino è cresciuta e cambiata in questi anni attraverso la dedizione, la tenacia e l’impegno di Antonio e della sua squadra: un sindaco può essere bravissimo ma se non ha alle spalle collaboratori, dipendenti e struttura che lo seguono diventa difficile realizzare cose e centrare obiettivi. Così anche la Provincia è diventato certamente un ente più forte e punto di riferimento per i Comuni del territorio: Antonio si è distinto per la capacità di coniugare interessi diversi e di dare forza e dignità a un territorio bellissimo attraverso la capacità di dialogo con tutti gli altri amministratori. A lui davvero complimenti per quanto fatto sinora e un augurio per il suo futuro che certamente sarà altrettanto soddisfacente”.

Non sono mancate battute sulla fede calcistica e sul ‘nemico comune’, la squadra bianconera. A seguire l’endorsement a Pompeo è arrivato anche dal presidente dell’Upi e della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, che ha ricordato il grande impegno e l’imprinting che Pompeo ha dato anche al suo lavoro come presidente dell’Unione delle Province del Lazio.

“Sono felice di condividere con Antonio questo momento così emozionante e significativo – ha detto il sindaco di Ravenna – soprattutto perché, oltre al ruolo di amministratore locale, si è trovato a guidare la Provincia nel momento più difficile per la vita di questi enti: quando ha accettato il suo incarico, nel 2014, certamente lo ha spinto un sincero e appassionato attaccamento per la sua terra  e per il territorio. E nel corso di questi anni lo ha dimostrato, spendendosi oltre il dovuto per la sua comunità e per una provincia eterogenea e non sempre facile da gestire. Insieme, in Upi, abbiamo condotto tante battaglie e non ci siamo mai arresi all’idea che per le Province fosse suonato il gong: al contrario le abbiamo rivitalizzate e rimesse al centro dell’azione amministrativa, convinti che la loro funzione sia tutt’altro che sostituibile. E Antonio non si è mai risparmiato, incidendo molto anche sui tavoli nazionali e nel continuo dialogo con gli enti sovraordinati. Ora – ha concluso De Pascale – siamo più determinati che mai ed è per questo che continueremo a combattere affinché tornino ad avere il ruolo che meritano”. E anche con De Pascale non sono mancati momenti divertenti e aneddoti di vita personale, nati dalla sincera amicizia tra i due.

Quindi l’intervento finale di un emozionatissimo Antonio Pompeo, sorpreso anche da un dono inaspettato: una foto del papà che gli ha trasmesso, sin da piccolo, la passione per la politica. E poi l’importanza della famiglia, l’amore per i suoi due ragazzi e un futuro ancora tutto da scrivere.

“Quello che ho avuto la fortuna, l’onore e la responsabilità di compiere – ha detto nel suo intervento conclusivo un Antonio Pompeo visibilmente emozionato – è stato un viaggio straordinario, nel corso del quale ho imparato tante cose, vissuto tanti momenti emozionanti, alcuni anche molto difficili, e affrontato sfide entusiasmanti, molte delle quali vinte con estrema soddisfazione. Un impegno decennale che mi ha ripagato con la continua stima, il sincero affetto e la straordinaria vicinanza dei miei concittadini e di quanti mi hanno, quotidianamente, dimostrato apprezzamento nei miei ruoli istituzionali.

L’iniziativa – ha proseguito – vuole ringraziare soprattutto loro, i cittadini, ai quali unisco le strutture comunale e provinciale, tutti i miei collaboratori e quanti hanno lavorato al mio fianco senza mai perdere attenzione e dedizione per il lavoro nel segno del bene collettivo, aiutandomi a realizzare progetti che sono andati oltre l’ordinaria amministrazione. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia, a mia moglie Beatrice e ai miei ragazzi, Giuseppe e Gabriele: se in questi dieci anni sono riuscito ad essere un sindaco presente, attento e coscienzioso lo devo anche e soprattutto a loro che hanno rinunciato a un bel po’ del mio tempo, permettendomi di essere, come dicono i giornalisti, ‘sul pezzo’. I miei ringraziamenti anche alla stampa locale, che ha sempre seguito e raccontato in modo equilibrato e professionale la mia attività di amministratore e, infine, alla mia squadra politica, per l’impegno e il lavoro portato avanti sul territorio.

A tutti i cittadini della provincia di Frosinone – ha concluso il presidente-sindaco – dico ‘grazie’ per aver reso il mio percorso unico, impareggiabile ma soprattutto indelebile: questi dieci anni sono stati una parte importante della mia vita che segnerà per sempre il mio futuro come politico, uomo, marito e padre”.

A chiudere una bellissima mattinata amarcord una dolcissima lettera che i figli di Antonio Pompeo, Giuseppe e Gabriele, hanno voluto dedicare al papà al termine dei suoi mandati di amministratore, con aneddoti e particolari di vita quotidiana che hanno strappatto applausi e qualche momento di autentica commozione.

Le note di ‘Strada facendo’ firmate da Claudio Baglioni hanno fatto calare il sipario su un evento che certamente resterà nella memoria di molti e nel cuore di Antonio Pompeo. Ed ora l’obiettivo è la Regione Lazio.

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