L’aggiornamento della tariffa del servizio idrico integrato 2022-2023. Un argomento piuttosto spinoso, sul quale dovranno decidere i primi cittadini del comuni della Ciociaria. Per tale motivo Il presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, ha convocato la Conferenza dei Sindaci dell’A.T.O. 5 per l’11 gennaio, alle ore 11:00, presso il Salone di rappresentanza dell’ente. Difficile prevedere se tutto filerà per il verso giusto, oppure se si registreranno prese di posizioni di natura politica.
Si tratta, comunque, di un’azione necessaria in quanto l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), con propria nota, ha diffidato l’EGATO5 ad approvare la proposta di Aggiornamento tariffario entro 30gg. dal ricevimento della stessa, altrimenti verrebbe adottata la proposta tariffaria trasmessa dal Gestore con un incremento del 7,7%.
“È una convocazione molto importante – ha evidenziato Di Stefano – dove il senso di responsabilità di tutti noi dovrà prevalere su ogni possibile divisione ideologica o di concetto. La proposta della STO che andremo ad esaminare nella Consulta prevede l’adeguamento della tariffa 2022 e 2023 rispettivamente con un aumento per l’anno 2022 del 5.48% mentre per il 2023 del 4.4%, incrementi tariffari che sono al disotto della media degli incrementi tariffari approvati da altri EGATO d’Italia per il medesimo periodo”.
Ecco cosa prevede la proposta
La proposta di aggiornamento della tariffa predisposta dall’EGATO è così strutturata: aggiornamento del Programma degli investimenti 2022-2023 e del Piano delle opere strategiche 2022-2027 integrati con i soli progetti proposti dall’ATO 5 candidati ad essere finanziati dal PNRR e destinatari di finanziamenti Regionali; validazione esclusivamente dei costi ammissibili richiesti dal Gestore con le varie istanze straordinarie ( pari a n.4 quali CO Morosità, Op Mis, Op Social, e costi emergenti); il contenimento degli aumenti dei costi Energetici e delle materie prime; non genera alcun extra conguaglio in aggravio all’utenza, anzi prevede che a partire dal 2023 permette di recuperare i conguagli pregressi ( Determinati da ARERA per il periodo 2012-2015, di 53 Mln di euro); gli incrementi determinati ( 5,4% anno 2022; 4,4% anno 2023) permettono una tariffa economicamente sostenibile ( e non l’aumento richiesto 7,7%).
“Il piano tariffario così determinato – conclude Di Stefano – può garantire il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario. Ovvero assicurare il dovuto vincolo dei ricavi del gestore e al contempo prevedere una tariffa economicamente sostenibile per i cittadini”.