Furti di marmitte dalle auto in sosta, è boom in Ciociaria: ecco perché e i veicoli più ‘gettonati’

Due episodi nella sola giornata di mercoledì. Il fenomeno dilaga da nord a sud della provincia. Ma perché i ladri rubano le marmitte?

Boom di furti di marmitte dalle auto in sosta in provincia di Frosinone. Nelle ultime settimane numerosi episodi sono stati segnalati e denunciati dagli automobilisti ciociari. Un fenomeno che sta assumendo contorni preoccupanti, da nord a sud della provincia. Gli ultimi due casi sono stati registrati nella sola giornata di mercoledì. Nella mattinata una donna di Ceccano si è resa conto che il paraurti della sua auto e la marmitta fossero stati danneggiati, probabilmente un tentativo di furto interrotto da qualcosa o da qualcuno. La signora ha richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine. Poco più tardi, a Pofi, analoga sorte per un uomo. Questa volta il colpo è andato a segno. Il malcapitato aveva lasciato l’auto in sosta in un parcheggio e al suo ritorno ha fatto l’amara scoperta.

Perché vengono rubate le marmitte?

Quelli di mercoledì sono solo gli ultimi due episodi in ordine di tempo ma in provincia è ormai allarme. I ladri, per chi non ne fosse a conoscenza, puntano le marmitte catalitiche delle auto per la presenza di metalli preziosi, primo tra tutti il palladio, un sottoprodotto di nichel e platino, che ha un valore al grammo superiore ai 65 euro ma i catalizzatori delle vetture più recenti contengono tracce anche di rodio e platino, metalli ancora più preziosi. Il furto di una marmitta, rivenduta al mercato nero, può fruttare ai ladri dai 100 ai 400 euro.

Le auto più ‘gettonate’

A rendere il gioco ancor più semplice, il fatto che l’operazione di ‘estrazione’ del terminale richieda pochissimo tempo. Ovviamente i ladri non la smontano ma la tirano via causando così non pochi danni al veicolo oggetto di furto. Tra i modelli più ‘gettonati’ troviamo Smart, suv e Yaris poiché la posizione del catalizzatore permette un’operazione ancor più rapida della media. Va sottolineato che non tutti i catalizzatori contengono tracce di metalli preziosi, questi sono infatti presenti soltanto nei catalizzatori delle marmitte delle auto più recenti, nello specifico le Euro 4, le Euro 5 e le Euro 6. Per questo i ladri si concentrano soltanto sui modelli più nuovi.

I dati in provincia

Nel 2022 in provincia di Frosinone le denunce sono state circa cento. Il 2023 però è iniziato addirittura peggio per cui il dato dello scorso anno è destinato ad essere di gran lunga superato. Tra le operazioni più importanti per il contrasto a questo fenomeno da parte delle Forze dell’Ordine, si registra quella dello scorso dicembre condotta dalla Guardia di Finanza che portò all’arresto di quattro persone e al sequestro di 128 catalizzatori rubati, insieme ad altri componenti di autovetture all’interno dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. Il materiale oggetto di furto era principalmente costituito dai cosiddetti “Hot End”, terminali di scarico utilizzati sulle autovetture “Giulia” e “Stelvio”. Altri due arresti per furto di catalizzatori sono stati, poi, portati a termine dai Carabinieri di Pontecorvo; mentre a Ferentino si registra una denuncia. Da segnalare anche il furto di un catalizzatore da un’auto medica a Frosinone.

- Pubblicità -
Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Incidente fatale, perde il controllo dell’auto e si schianta: muore a soli 19 anni nell’abitacolo in fiamme

Cassino - La tragedia è avvenuta a poche decine di metri dall’abitazione del ragazzo. È morto sul colpo, il corpo carbonizzato

Cadavere nelle campagne, il punto sulle indagini a due settimane dal macabro ritrovamento

Il 24 agosto il rinvenimento dei resti umani. A quattordici giorni di distanza, si attende il test genetico per la prima svolta

Sora – Incidente su via Napoli, violento impatto tra due auto: arrivano i carabinieri

Scontro all’incrocio tra Via Napoli e Via Cadorna. Fortunatamente nessun ferito grave, sul posto i carabinieri per i rilievi

Phishing, sul web corre la truffa che sfrutta il logo dei carabinieri: come non cadere nella trappola

È stata rilevata una campagna che utilizza false convocazioni giudiziarie a firma "Comando Carabinieri per la tutela dell'informatica"

Regione – Con un’accetta si accanisce sull’ex della figlia: notte di sangue e violenza in strada

Terracina - La vittima ha riportato gravi lesioni craniche, mentre l’aggressore si è consegnato spontaneamente alla Polizia

Cassino – Caos in centro, extracomunitario semina il panico tra la gente e finisce nei guai

L’episodio si inserisce all’interno di un più servizio straordinario di controllo del territorio che ha visto impegnati gli agenti di polizia
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -