Chi siederà sullo scranno più alto di Palazzo Munari lo si deciderà il prossimo 26 di giugno, con il turno di ballottaggio. Nonostante il candidato del centrodestra Riccardo Mastrangeli abbia raccolto il 49,6% delle preferenze, se la dovrà vedere con Domenico Marzi (39.13%).
Intanto è già scattato il lungo lavoro di avvicinamento alle altre realtà politiche non inizialmente alleate, per arrivare ad eventuali apparentamenti, che andranno dichiarati entro sabato 18 giugno. E se non saranno apparentamenti, si potranno realizzare delle alleanze strategiche, anche sottotraccia, in grado di orientare il voto del secondo turno.
L’Udc è pronta a sostenere l’assessore al bilancio della giunta Ottaviani. Il partito che fa capo a Lorenzo Cesa, infatti, si è sempre dichiarato alternativo alla sinistra “Dinanzi al secondo tempo – fa sapere il segretario nazionale – non abbiamo dubbi nel sostenere la persona che meglio potrà affrontare le sfide della città. Saremo al suo fianco fiduciosi che i frusinati premieranno il centrodestra unito”.
Sherpa al lavoro da entrambe le parti per tentare di calamitare i voti raccolti da Azione. Anche il partito di Calenda potrebbe fungere da ago della bilancia per la vittoria finale. Resta da vedere, invece, cosa deciderà Mauro Vicano.
Sul banco, inoltre, ci sono i 1.419 voti raccolti dal candidato sindaco del Psi Vincenzo Iacovissi (pari al 5,9%%). I socialisti dovrebbero riunirsi per il fine settimana, proprio per decidere la strategia da mettere in campo per il secondo turno. Senza dimenticare l’1,15% portato a casa da Giuseppe Cosimato 276 (preferenze).
Anche loro, chi più chi meno, hanno un loro peso. Nessuno, adesso, si può, quindi, rilassare. Tantomeno i cosiddetti vinti, che al secondo turno potrebbero ritrovarsi sul carro del vincitore.